Ecobonus e Sismabonus, l’Antitrust dà ragione a Confartigianato e boccia lo sconto in fattura

“Un importante successo di Confartigianato, che vede riconosciuto l’impegno costante  dell’associazione a tutela delle imprese”. È soddisfatto il segretario di Confartigianato Imprese di Viterbo, Andrea De Simone, per la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a cui Confartigianato si era rivolta, in merito allo sconto in fattura per i lavori relativi a ecobonus e sismabonus contenuto nel Decreto Crescita. Secondo l’Autorità, infatti, tale provvedimento rischia di distorcere la concorrenza a danno dei piccoli imprenditori, riconoscendo e condividendo le ragioni espresse da Confartigianato in merito all’articolo 10 del Decreto Crescita.

Secondo l’Autorità Antitrust la norma, nella sua attuale formulazione, appare suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni. L’Antitrust evidenzia che il nuovo sistema si pone, in ragione delle modalità prescelte per il trasferimento dei crediti fiscali dai soggetti aventi diritto ai fornitori, quale meccanismo fruibile, nei fatti, solo dalle imprese di grande dimensione, che risultano le uniche in grado di praticare gli sconti corrispondenti alle detrazioni fiscali senza confronti concorrenziali, potendo compensare i correlativi crediti d’imposta in ragione del consistente volume di debiti fiscali, godendo anche di un minor costo finanziario connesso al dimezzamento da dieci a cinque anni del periodo di compensazione del credito d’imposta.

La disposizione normativa appare quindi introdurre una discriminazione fra operatori concorrenti – in termini di impossibilità, per alcuni di essi, di utilizzare nelle proprie offerte di mercato tutti i diversi meccanismi di incentivazione normativamente previsti per la domanda di lavori di efficientamento energetico – avvantaggiando gli operatori di maggiori dimensioni e capacità finanziaria e rischiando, conseguentemente, di distorcere le dinamiche del relativo mercato con l’effetto di restringere le possibilità di offerta per i consumatori finali.

“Da tempo l’associazione ha evidenziato le criticità di questo provvedimento – conclude De Simone -. Sul territorio abbiamo più volte anche sollecitato i parlamentari viterbesi affinché intervenissero, incassando l’impegno dell’onorevole Mauro Rotelli. Ora l’Antitrust conferma la legittimità della battaglia di Confartigianato: l’articolo 10 del Decreto Crescita dovrà essere necessariamente e obbligatoriamente rivisto, evitando che le pmi restino fuori dal mercato”.