La formazione degli operatori del settore alimentare viene disciplinata dal Regolamento CE nr. 852/2004, il quale dispone che gli operatori devono assicurare che siano rispettati i requisiti della legislazione nazionale che in Italia viene demandata alle singole Regioni. Attualmente le normative regionali risultano eterogenee, pertanto ci si dovrà attenere alla normativa della specifica Regione in cui si esercita l’attività di manipolazione e/o somministrazione di bevande ed alimenti per poter essere certi della validità della propria.
OBBLIGO DI FORMAZIONE
– Corso di formazione obbligatorio della durata minima di 6 ore, per tutti gli ADDETTI alla manipolazione/somministrazione degli alimenti;
– Corso di formazione obbligatorio della durata minima di 20 ore per i RESPONSABILI e titolari della procedura HACCP degli alimenti;
Inoltre, la normativa prevede l’obbligo di un aggiornamento permanente e viene consigliato l’aggiornamento annuale e/o ad ogni cambio di mansione o modifica nelle fasi produttive.
OBBLIGO DI DOCUMENTAZIONE
A corredo della formazione obbligatoria, la normativa sulla sicurezza e l’igiene degli alimenti prevede l’obbligo di dotarsi di un Manuale per l’autocontrollo alimentare.
Il Manuale HACCP, consono per ogni tipo di attività, dovrà essere redatto dal titolare dell’azienda – responsabile HACCP, avvalendosi anche di una consulenza professionale.
In generale, si ricorda alle imprese del settore alimentarista che la formazione HACCP, obbligo a carico del datore di lavoro, richiede che il personale sia debitamente formato con un corso HACCP specifico, a seconda delle mansioni assegnate al singolo lavoratore.
Tutti coloro i quali manipolano, trattano, preparano, conservano, somministrano, fabbricano o anche solo trasportano alimenti e/o bevande devono avere le competenze necessarie previste dalla normativa HACCP.
Pertanto un corso HACCP deve fornire al lavoratore le conoscenze necessarie per metterlo in condizione di poter prevenire, valutare ed eventualmente anche saper porre rimedio a eventuali rischi (rischi per l’igiene alimentare, contaminazione alimenti, …).
L’HACCP è quindi un metodo di analisi per:
– individuare i pericoli di contaminazione (fisica, biologica, chimica) delle sostanze alimentari e valutare la loro probabilità e pericolosità;
– prevenire e mettere sotto controllo i rischi considerati inaccettabili, individuando i punti critici (fasi produttive, interventi, attrezzature critiche per il controllo stesso).
L’HACCP indica l’analisi dei rischi e controllo dei punti critici e ricopre all’interno dell’industria alimentare un ruolo strategico per quanto riguarda l’autocontrollo alimentare obbligatorio per salvaguardare la qualità degli alimenti e, conseguentemente, la tutela e la salute del consumatore.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare gli uffici di Confartigianato imprese di Viterbo ai seguenti recapiti telefonici 0761.337942/12.