“Il Governo ha recepito le nostre sollecitazioni e nello schema di Decreto legislativo correttivo del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, approvato in via preliminare giovedì sera dal Consiglio dei Ministri, ha introdotto alcune modifiche in linea con le richieste di Confartigianato”. E’ il commento di Confartigianato che segnala le misure che interessano i piccoli imprenditori. A cominciare dalla proroga al 15 febbraio 2021 dell’obbligo di segnalazione dello stato di crisi all’organismo di composizione della crisi d’impresa (OCRI) che ne consentirà un’applicazione graduale e proporzionata per le imprese al di sotto di determinate soglie dimensionali ed economiche (4 milioni dell’attivo patrimoniale o dei ricavi delle vendite e delle prestazioni e 20 dipendenti occupati in media durante l’esercizio).
Positivo il giudizio anche sulla semplificazione per le imprese che non ritengono adeguati alle proprie caratteristiche gli indici della crisi elaborati dal Consiglio nazionale dei commercialisti. Si prevede, infatti, che la dichiarazione dell’impresa, attestata dal professionista, valga per gli anni successivi senza necessità di rinnovo, anziché per il solo esercizio successivo, come previsto finora. Inoltre, si rafforza il ruolo del debitore e dell’associazione di categoria nella nomina del componente dell’OCRI più vicino all’imprenditore, ovvero quello designato dall’associazione di categoria di riferimento. Sarà, infatti, il debitore ad indicare una rosa di tre nominativi all’interno dei quali l’associazione sceglierà il componente. Nella formulazione vigente, invece, la scelta è effettuata dalla Camera di commercio, sentito il debitore, all’interno di un elenco trasmesso dalle associazioni di categoria.