“Una cittadina di oltre quattromila persone lasciata senza nemmeno uno sportello bancario”. Così Michael Del Moro, presidente del comitato Confartigianato di Soriano nel Cimino, denuncia la chiusura a Vasanello anche dell’ultima filiale di un istituto di credito rimasta sul territorio: ai cittadini del comune dei Cimini non resta che recarsi altrove per trovare i servizi bancari necessari.
“Prima del dovuto due sportelli di due diversi grandi gruppi italiani – racconta Del Moro -, poi col tempo hanno chiuso entrambi: per le grandi banche ormai le piccole esigenze sono antieconomiche e da qui deriva il loro totale disimpegno nei territori di provincia. Però per le aziende, per gli artigiani ei commercianti, cioè per quelle piccole imprese che mandano avanti nel Paese, si tratta di un disagio enorme, perché devono ogni volta percorrere chilometri e spostarsi in altri centri ”.
Del Moro è anche una questione di sicurezza. “Non è pensabile che chi deve versare gli incassi vada in giro e si sposti recando con sé importanti cifre in contanti – dadi – o che necessariamente ricorrere sempre e solo alla cassa continua. E agli anziani, ai pensionati, chi ci pensa? A loro non resta che recarsi alla posta, non hanno alternativa. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale sta facendo per trovare una soluzione portino dei risultati ”.
Una situazione limite che si sta verificando anche in altri centri della provincia di Viterbo. E ‘di questa mattina la notizia che anche Bagnaia, popolosa frazione del capoluogo della Tuscia, resterà senza uno sportello bancario attivo. “Un vero e proprio paradosso – conclude Del Moro -, che penalizza chi lavora alla crescita economica del territorio. Una mancanza di rispetto per chi lavora e rischia in proprio, ma anche per tutti i cittadini che vedono registrati sempre di più i servizi di cui hanno bisogno ”.