Prodotti pasquali della tradizione: tornano alla ribalta i consumi del reparto dolciario e di panificazione artigianale. La biodiversità della produzione agroalimentare italiana, ad elevata vocazione artigianale, si declina in ben 5.450 prodotti agroalimentari tradizionali pasquali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo. Il 40,1% di questi prodotti si concentra nel Mezzogiorno che ne conta 2.188, seguito da Nord-Est con 1.173 prodotti (21,5%), Centro con 1.143 (21,0%) e Nord-Ovest con 946 (17,4%). A livello regionale primeggiano Campania con 580 prodotti, Toscana con 464 prodotti, Lazio con 456 prodotti, Emilia-Romagna con 398 prodotti, Veneto con 387 prodotti, Piemonte con 342 prodotti, Puglia con 329 prodotti e Liguria con 300 prodotti.
La provincia di Viterbo ha una lunga tradizione di prodotti dolciari e da forno tipici del periodo pasquale. La regina della tradizione è senza dubbio la Pizza di Pasqua, da gustare in abbinamento con i salumi o con il cioccolato: in versione large o small dal gusto autentico, come quelle dell’Antico Panificio di Pianoscarano o della Pizzeria La Villa di Bagnaia, si può assaggiare nella variante classica o al cioccolato prodotta dal Panificio Biscetti Guido – apprezzata e promossa anche da Rosario Fiorello sui suoi canali social durante una delle sue dirette mattutine – o nelle novità gricia (con pecorino romano dop e guanciale) e pecorino e cipolla realizzate dal panificio Fratelli Oddo di Graffignano.
Possono, poi, mancare tra i prodotti di Pasqua uova di cioccolato, pastiere e colombe, rigorosamente artigianali? Assolutamente no, e da tempo le pasticcerie di Confartigianato sono al lavoro per proporre ai clienti l’offerta migliore. In Italia sono interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali quasi 50mila pasticcerie e imprese del settore dolciario con un’alta vocazione artigiana: secondo i dati di Confartigianato, sono oltre 39mila le imprese artigiane, che rappresentano il 78,5% delle imprese totali del settore. I dati territoriali, riportati nell’appendice statistica “Settore dolciario” elaborata dall’Ufficio studi di Confartigianato in collaborazione con gli Osservatori MPI di Confartigianato Emilia-Romagna e di Confartigianato Lombardia, rilevano che nel Lazio sono 3803 le imprese del settore dolciario, di cui 2151 artigiane, mentre per quanto riguarda la provincia di Viterbo, le imprese del settore sono 269, di cui 204 artigiane (75,8%).
Gusto e altissima qualità si sposano per offrire prodotti ottimi da mangiare e bellissimi da vedere, come le uova di cioccolata per grandi e piccini con decori personalizzati e realizzati a mano, acquistabili nelle pasticcerie Casantini, Polozzi e Lombardelli a Viterbo, Caffè Roma a Soriano nel Cimino e Natili a Civita Castellana. Eccellenze del territorio che coniugano il gusto classico della tradizione con le sperimentazioni innovative e con l’accostamento inedito di sapori: il risultato è in ogni caso un sempre crescente apprezzamento da parte dei clienti, che non rinunciano alla qualità soprattutto per celebrare le ricorrenze come la Pasqua.
“Il sapore e l’altissimo livello qualitativo dei prodotti della tradizione fatti a mano aggiungono sempre qualcosa in più alle nostre tavole durante le feste – spiega Andrea De Simone, segretario provinciale di Confartigianato Imprese di Viterbo -. Anche perché il prodotto fresco costa meno di quello confezionato: la crisi combinata di materie prime e dell’energia hanno riportato effetti pesanti in particolare sulle pasticcerie e sui forni, che però reagiscono con un incremento dei prezzi dimezzato rispetto alla tendenza di prodotti alimentari in generale e inferiore alla media europea”.
A febbraio 2023 le quotazioni internazionali dei cereali in euro, registrano una crescita del 34,9% su base annuale e risultano superiori dell’83,4% al livello del 2019. “L’analisi di Confartigianato dei dati sui prezzi al consumo evidenzia che a febbraio 2023 il costo dei prodotti alimentari è del +13,2% mentre i prezzi dei prodotti di pasticceria e da forno freschi registrano un ritmo di crescita dimezzato – conclude -, fermandosi al +6,5%, stabile rispetto a gennaio e in attenuazione rispetto al +6,7% di dicembre 2022. Un ritmo di crescita che è circa un terzo del +18,4% registrato dai prezzi della pasticceria confezionata. Scegliere un prodotto artigianale significa dunque puntare su qualità, gusto unico e anche risparmio”.