Nello spazio di otto settimane stiamo assistendo, in Italia e su scala globale, a shocks simultanei che stanno avvelenando il sistema economico. L’estensione del contagio e dei lockdown in numerosi mercati del made in Italy stanno determinando cadute violente della domanda estera.
Confartigianato ha illustrato le proposte per il rilancio del made in Italy nei tavoli settoriali virtuali per la promozione del “Made in Italy” promossi dal Ministero degli affari esteri. Gli interventi a sostegno delle imprese che operano sui mercati esteri sono necessari alla luce della straordinaria intensità della caduta della domanda estera. Nel 3° report Covid-19 ‘Nell’occhio del ciclone’ pubblicato dall’Ufficio Studi sono proposti alcuni scenari sull’andamento dell’export nei settori di MPI – alimentare, moda, legno, mobili, prodotti in metallo, gioielleria e occhialeria – basati sulle previsioni della domanda estera per area pubblicate dal Wto nei giorni scorsi. Sulla base del modello adottato, in uno scenario base, nel 2020 l’export nei settori di MPI cala del 10%. Nello scenario più severo proposto dal Wto – che auspichiamo sia meno probabile – si registra una caduta del 28,7%. Considerando un più realistico scenario intermedio, nel 2020 il made in Italy nei settori di MPI segnerebbe un calo del 19,3%, una flessione che risulterebbe più ampia del -17,1% registrato nella recessione del 2009; in questa prospettiva si registra un rapido recupero nel 2021, con le esportazioni che rimbalzano del 24,1%.
Nell’analisi territoriale, predisposta con la collaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Marche, si registra la variazione più intensa in Lombardia, pari 6,5 miliardi di euro in meno, seguono il Veneto con -5,2 miliardi di euro, la Toscana con -3,6 miliardi di euro, l’Emilia-Romagna con -3,3 miliardi di euro e il Piemonte con -2,3 miliardi di euro.
I dati per territorio sono disponibili nell’Appendice statistica “Export nei settori di MPI: previsioni 2020 e 2021 per regione”.
Va sempre considerato che gli scenari in esame sono destinati a modificarsi, anche rapidamente, in relazione alle condizioni del contagio, alla durata dei lockdown, alla velocità di ripristino dell’offerta di beni manifatturieri e di recupero della domanda internazionale.
La crisi del 2020 dopo un buon andamento nel 2019 – La crisi Covid-19 del 2020 si innesta in un quadro di crescita, a livello nazionale, dell’export dei comparti a maggiore concentrazione di Micro e Piccola Impresa con il +3,5% registrato nel 2019 rispetto al 2018. Tale dinamica è più intensa della crescita delle esportazioni manifatturiere complessivamente considerate che segnano un aumento dell’1,9% nello stesso anno e sostanzialmente in linea alla performance del made in Italy di MPI nel 2018 pari a +3,6%.