Le stime provvisorie pubblicate dall’Istat nei giorni scorsi indicano a maggio 2020 una tendenza alla deflazione dell’indice generale dei prezzi al consumo (-0,1%). A determinare questo andamento è soprattutto la flessione dei prezzi dei carburanti, che spingono la diminuzione dei prezzi dei prodotti energetici a un’ampiezza (-12,7%) che non si registrava da luglio 2009 (quando si attestò a -14,6%). Al netto degli energetici, l’inflazione sale infatti a +1,1%. In questo contesto, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona mantengono una crescita sostenuta (+2,6%), accelerando di un decimo di punto rispetto ad aprile.
Il paniere di undici servizi a vocazione artigiana – In queste settimane vi sono state segnalazioni di casi di aumenti non giustificati dei prezzi anche in comparti dei servizi dove vi è una elevata presenza di imprese artigiane, in merito alle quali è intervenuta Confartigianato in relazione ai servizi di manutenzione auto e di acconciatura ed estetica.
L’esame del più recente andamento degli indici di prezzo evidenzia che non vi sono tensioni sui prezzi dei servizi con elevata presenza di imprese artigiane, anzi si delinea una pressione verso il basso dell’andamento dei prezzi di questi servizi, determinata dal forte calo della domanda di questi mesi di lockdown e lenta ripresa. L’esame dei dati sulle vendite al dettaglio pubblicati stamane dall’Istat confermano l’ampiezza della caduta di domanda di questi mesi: ad aprile 2020 le vendite al dettaglio i beni non alimentari sono crollate del 52,2% rispetto lo stesso mese dell’anno precedente, dopo il calo del 37,9% registrato a marzo.
A maggio 2020 l’indice medio dei prezzi di un paniere di undici servizi ad alta vocazione artigiana registra un aumento inferiore al punto percentuale (+0,9%), più basso di due decimi di punto rispetto al tasso inflazione no energy (come abbiamo visto sopra, pari a+1,1%) e in decelerazione rispetto a febbraio 2020, prima del lockdown, quando i prezzi di questo paniere di servizi salivano dell’1,2%.
La composizione del paniere – Il paniere in esame comprende i servizi di manutenzione e riparazione mezzi di trasporto privati, parrucchiere e trattamenti di bellezza, riparazione e manutenzione della casa, lavanderia abiti, trasporto passeggeri su taxi, riparazione abiti, servizi di trasloco, riparazione calzature, servizi per la fotografia, riparazione di mobili, arredi e rivestimenti per pavimenti e riparazione di apparecchi per la casa. In particolare a maggio 2020 risulta in discesa di 2 decimi di punto rispetto a febbraio il trend dei prezzi per manutenzione auto e di 4 decimi di punto quelli di parrucchieri e trattamenti di bellezza che, per entrambi, si fermano al punto percentuale. Si osserva una dinamica più orientata alla deflazione per i servizi di trasloco (+0,5%), taxi (+0,4%) e riparazione abiti (+0,2%).
Confronto internazionale: in Italia trend dimezzato rispetto Eurozona – Il trend dei prezzi del basket di servizi artigiani in esame in Italia – pari a +1% secondo gli ultimi dati disponibili riferiti ad aprile 2020 – è dimezzato rispetto alla media del 2% dell’Eurozona. Nel dettaglio dei maggiori paesi europei, i prezzi dei servizi in esame salgono del 3,3% in Germania, dell’1,8% in Francia e dell’1,3% in Spagna.
Food artigianale: prezzi con crescita dimezzata rispetto ai beni alimentari lavorati – Come segnalato in apertura, a maggio 2020 nel settore del food si registrano segnali inflattivi e, in particolare, i prezzi dei beni alimentari lavorati risultano in salita del 2,0%. Tali tensioni sono attenuate per un set di prodotti di particolare rilevanza dell’artigianato alimentare. Nel dettaglio si osserva che i prezzi della pasticceria fresca – ultimo dato ad aprile, quando le pasticcerie artigianali vendevano solo a domicilio o con canali alternativi – salgono dell’1,1%, in discesa rispetto al +1,5% di febbraio 2020. Sempre ad aprile il prezzo del pane fresco sale dello 0,7%, in linea con il dato di febbraio, mentre i prezzi del pane confezionato salgono del 3,8%, trend più che raddoppiato rispetto al +1,5% di febbraio). Infine si sottolinea che a maggio 2020 prezzi della ristorazione take away registrano un aumento inferiore al punto percentuale (0,9%, in decelerazione rispetto al +1,1% di febbraio).