STUDI – A metà 2019 l’apprendistato sale a +2,3%: più alta la presenza nelle imprese artigiane

Il segmento giovanile del mercato del lavoro in Italia è caratterizzato da una bassa integrazione tra occupazione e formazione scolastica. L’incidenza dei giovani under 30 occupati e in formazione in Italia si limita al 4,2% mentre in Germania, dove vige il regime duale di formazione e lavoro, quasi un giovane occupato su quattro (23,6%) è impegnato in attività formative.

Un canale importante di accesso al mercato del lavoro dei giovani che integra formazione e occupazione è rappresentato dall’apprendistato, istituto contrattuale tipico dell’artigianato: un apprendista su quattro (25,7%) è assunto nelle imprese artigiane e il rapporto tra posizioni in apprendistato e dipendenti è pari all’8,5% nelle imprese artigiane, circa tre volte il 2,9% rilevato nelle imprese non artigiane.

L’analisi dei dati sui flussi del mercato del lavoro nel settore privato mostrano che negli ultimi 12 mesi, che vanno da luglio 2018 a giugno 2019, le nuove assunzioni in apprendistato di giovani under 30 sono 308.877: attraverso questo importante canale entrano nel mondo del lavoro 1.226 giovani per ogni giorno lavorativo. Le assunzioni degli apprendisti superano dell’8,4% (24.013 unità in più) le 284.864 nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato; il divario delle maggiori assunzioni di giovani tramite l’apprendistato persiste dal 2017.

Le tipologie contrattuali – Negli ultimi 12 mesi i giovani vengono soprattutto assunti con contratto a termine (41,5%); seguono le altre tipologie di contratto con il 36,3%, che risulta dalla composizione di 15,4% di somministrazione, di 11,4% intermittente e di 9,5% di stagionale; l’apprendistato rappresenta un nuovo rapporto attivato su dieci (11,6%) per giovani under 30 e supera la quota del 10,7% del lavoro a tempo indeterminato.

A giugno 2019 il saldo tra assunzioni e cessazioni degli under 30 su base annua per l’apprendistato si attesta a +139.894 mentre la performance del tempo indeterminato, tornato in territorio positivo da fine 2018, arriva a +6.238.

In chiave territoriale la maggiore propensione all’utilizzo dell’apprendistato si registra in Umbria dove si contano 17,0 nuovi rapporti di apprendistato ogni cento nuovi rapporti attivati per under 30; seguono il Veneto con il 13,5%, la Toscana con il 13,3%, il Piemonte con il 12,7% e le Marche con il 12,1%. All’opposto si osserva le propensioni più basse si rilevano in cinque delle otto regioni del Mezzogiorno: Sardegna con il 3,7%, Basilicata con il 5,1%, Molise con il 5,3%, Abruzzo con il 6,4% e Campania con il 7,5%.

L’esame del trend delle assunzioni dei giovani under 30 nel primo semestre del 2019 mostra una maggior dinamicità per l’apprendistato che cresce del 2,3% su base annua, in controtendenza rispetto al calo dello 0,6% rilevato per gli ingressi a tempo indeterminato. In chiave territoriale si segnalano aumenti più accentuati in regioni dove vi è una relativa minore diffusione dell’apprendistato e in particolare in Basilicata con il +15,6%, Campania con il +10,6%. Tra le regioni con una presenza medio-alta di apprendisti si rileva un maggiore dinamismo in Sicilia con il +9,2%, Piemonte con il +5,0% e Lombardia con il +4,3%. Si evidenzia inoltre che nove regioni – Basilicata, Campania, Sicilia, Molise, Puglia, Umbria, Calabria, Lazio e Abruzzo – le assunzioni in apprendistato mostrano una dinamica migliore di quella delle assunzioni a tempo indeterminato.