L’analisi degli ultimi dati mensili dell’Istat evidenzia ad aprile 2020 si registra una marcata diminuzione dell’occupazione rispetto a marzo, si rafforza il calo delle persone non occupate in cerca di lavoro già registrato a marzo, con una ulteriore forte crescita dell’inattività. Ad aprile la diminuzione dell’occupazione è dell’1,2% ed è generalizzata: coinvolge donne (-1,5%), uomini (-1,0%), dipendenti (-1,1%) pari a -205mila), indipendenti (-1,3%).
Gli effetti dei due mesi di lockdown sono pesanti, come esaminato nel 5° report Covid-19 ‘Il difficile transito nella ‘fase 2’ pubblicato oggi dall’Ufficio Studi di Confartigianato. Clicca qui per scaricarlo.
Tra febbraio e aprile gli occupati, al netto della stagionalità, scendono di 398 mila unità, un ritmo di 6.523 occupati in meno al giorno, e pari ad un calo cumulato nel bimestre dell’1,7%.
Mentre tiene il lavoro dipendente permanente (-29 mila unità, pari al -0,2%) grazie ad ammortizzatori sociali e divieto di licenziamento, nei due mesi in esame il lavoro dipendente a termine perde 272 mila occupati, il 9,3% in meno. Pesanti effetti anche sul lavoro indipendente che perde quasi centomila occupati (-97 mila, pari al -1,8%), dinamica sui cui influisce anche la forte riduzione delle nuove imprese, come evidenziato in una nostra precedente analisi.
Nel bimestre in esame il tasso di occupazione scende di 1 punto, una intensità doppia rispetto i due precedenti peggiori cali: -0,4 punti tra luglio e settembre 2009 e -0,5 punti tra novembre 2012 e gennaio 2013.
Sul fronte del lavoro, nelle scorse settimane Confartigianato ha sollecitato misure tempestive per arginare le conseguenze della crisi sulle MPI, evidenziando la necessità la massima semplificazione di ogni nuova misura in materia di lavoro e l’eliminazione dei vincoli e delle limitazioni agli strumenti di buona flessibilità.
Le previsioni su tutto il 2020 evidenziano una prospettiva di forte crisi del mercato del lavoro. Secondo lo scenario tendenziale contenuto nel DEF 2020, per quest’anno l’occupazione, valutata in unità standard di lavoro, cade del 6,5%, con un recupero solo parziale (+3,4%) nel 2021. Più severe le previsioni di primavera della Commissione europea pubblicate lo scorso 6 maggio che, per quest’anno, segnano una flessione dell’occupazione del 7,5%, con un recupero del 5,5% per il 2021. Sempre secondo il DEF 2020 gli occupati, valutati secondo la Rilevazione continua forza lavoro, scenderebbero quest’anno del 2,1%, per poi risalire dell’1% nel 2021.