“I restauratori di beni culturali sono inspiegabilmente dimenticati nel bando, datato 29 dicembre, del Ministero dei Beni Culturali di selezione per il conferimento di incarichi di collaborazione”. Lo fa rilevare il presidente di Confartigianato Restauro, Roberto Borgogno, il quale esprime preoccupazione per l’assenza della figura di restauratore tra il personale che il Ministero intende inserire nelle strutture periferiche del Mibact, a parziale copertura delle carenze di organico.
“Il ruolo del restauratore di beni culturali – sottolinea il presidente Borgogno – sarà strategico per il potenziamento della capacità operativa del Ministero che nei prossimi anni dovrà essere attore di uno straordinario sforzo collettivo per la ripresa del Paese dalle conseguenze economiche e sociali dell’emergenza pandemica. Non comprendiamo quindi in che modo la vistosa dimenticanza si possa conciliare con questo obiettivo, con i provvedimenti del Ministero sull’attività dei restauratori e con le nuove e straordinarie sfide che si apriranno con il Recovery Plan”.
Confartigianato Restauro, in stretta collaborazione con le altre Associazioni di settore, sta predisponendo un’azione congiunta nei confronti del Ministero e degli uffici competenti che sovrintendono alla definizione dell’organico affinché sia compreso nel bando un adeguato numero di figure con qualifica di restauratore di beni culturali, nel rispetto della normativa vigente.
“Contemporaneamente – aggiunge il presidente di Confartigianato Restauro – chiediamo che nei prossimi provvedimenti venga adeguatamente riconosciuto, anche con strumenti finanziari mirati, il ruolo che i Restauratori di beni culturali svolgono quotidianamente e capillarmente su tutto il territorio nazionale, sia come liberi professionisti che in forma di imprese, come protagonisti nella manutenzione e conservazione del patrimonio culturale nazionale”.