Il Settore della Moda conta 141.523 imprese registrate che rappresentano il 2,3% del totale delle imprese. Oltre la metà (55,4%) delle imprese del settore, pari a 78.416 unità, sono artigiane, quota più che doppia rispetto al peso che l’artigianato ha sul totale delle imprese, pari al 22,0%.
Gli occupati del settore sono 510.314 e rappresentano il 3,1% degli occupati del totale delle imprese e si concentrano per il 90,2% nel TAC (Tessile, Abbigliamento e Calzature), pari a 460.304 addetti.
Nel comparto le piccole imprese rappresentano oltre i due terzi dell’occupazione (67,6% circa venti punti superiore alla media del 47,9% del Manifatturiero) e il 23,5% del fatturato viene realizzato conto terzi, dieci punti superiore alla media del 13,0% del Manifatturiero.
La stima del fatturato del sistema Moda è di 93.185 milioni di euro e nel 2017 torna a crescere con +2,9%, dato migliore dell’ultimo triennio, trainato dalla Gioielleria (6,6%) ma soprattutto dal miglioramento di Abbigliamento (5,4%) e Pelle (2,7%) rispetto all’anno precedente.
Sul fronte dell’artigianato, la quota media delle imprese del Settore della Moda sul totale artigianato è del 5,9%, quota che viene doppiata in Toscana (13,4%) e nelle Marche (11,5%) mentre le incidenze minori sono rilevate in Valle d’Aosta (2,6%), Trentino-Alto Adige (2,7%), Liguria e Friuli-Venezia Giulia (entrambe con il 2,9%).
A livello provinciale, le imprese artigiane del Settore della Moda rappresentano oltre il 30% dell’artigianato a Prato(39,9%) e Fermo (31,0%) ed una quota doppia rispetto alla media (5,9%) si supera ad Arezzo (16,6%), Firenze (16,5%), Macerata (12,9%) e Pistoia (12,0%).
Nel confronto europeo, l’Italia è il primo paese esportatore nel settore Moda con 61,1 miliardi (18,3% delle esportazioni dell’Ue a 28 del settore) seguita da Germania con 54,7 miliardi (16,4%), Belgio con 33,9 miliardi (10,1%), Francia con 33,6 miliardi (10,1%), Paesi Bassi con 29,7 miliardi (8,9%), Regno Unito con 22,7 miliardi (6,8%), Spagnacon 21,1 miliardi (6,3%), Irlanda con 10,6 miliardi (3,2%) e Polonia con 10,3 miliardi (3,1%).
Dall’analisi del grado di esposizione (calcolato come il rapporto tra le esportazioni nel Settore della Moda esteso e il valore aggiunto territoriale) è emerso che la regione con il grado maggiore è la Toscana con un rapporto del 12,04% seguita dal Veneto con l’11,33%; seguono con un grado minore di esposizione ma comunque superiore alla media (4,19%) le Marche con il 7,04%, l’Emilia Romagna con il 5,26%, il Piemonte con il 4,56% e la Lombardia con il 4,52%.
La provincia con il maggior grado di esposizione è Belluno dove le esportazioni rappresentano il 50,3% del valore aggiunto: un rapporto così alto rispetto alla media italiana del 4,19% è dovuto alla forte specializzazione della provincia nell’Occhialeria (il 95,7% delle esportazioni è rappresentato dal gruppo Ateco 2007 32.5-Occhialeria e altre forniture medico-dentistiche a cui appartiene il comparto). Le esportazioni del Settore della Moda esteso rappresentano oltre un quinto del proprio valore aggiunto a Biella (33,2%), Prato (31,3%), Arezzo (30,6%), Fermo(26,7%) e Vicenza (23,6%).
Nell’ultimo anno il made in Italy del Settore della Moda esteso è cresciuto dell’1,0%, considerando invece le esportazioni delle tredici principali regioni che rappresentano ognuna almeno lo 0,5% delle esportazioni del Settore della Moda, l’export in sette di queste è cresciuto ad un ritmo superiore alla media: in Abruzzo (10,1%), nel Lazio(7,5%), in Lombardia (6,1%), in Friuli-Venezia Giulia (5,1%), in Puglia (3,8%), in Emilia-Romagna (3,2%) e in Umbria (3,1%).