Con Circolare n 22/E del 21 luglio avente oggetto “Ulteriori chiarimenti ai fini della fruizione del contributo a fondo perduto di cui all’articolo 25 del Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34” l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad alcuni quesiti sui contributi a fondo perduto (per la cui richiesta c’è tempo fino al 13 agosto) previsti dal Decreto Rilancio appena divenuto legge. Tale circolare aiuta a chiarire quanto già spiegato la circolare 15/E del 13 giugno 2020.
Come ricorda l’Agenzia, il contributo spetta ai titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario, ed è commisurato alla diminuzione di fatturato subita a causa dell’emergenza epidemiologica. La nuova circolare risponde ai seguenti quesiti: come si calcola il calo del fatturato ai fini del contributo a fondo perduto in determinate situazioni? Il contributo vale anche per le società in liquidazione? Come restituire il contributo senza sanzioni in caso di errori?
L’Agenzia dice sì al contributo per le società in liquidazione, anche le imprese che hanno avviato la fase di liquidazione successivamente alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19 (31 gennaio 2020) possono avere accesso al beneficio, purché soddisfino i requisiti previsti dalla norma.
L’Agenzia dice sì al contributo per le società in liquidazione, anche le imprese che hanno avviato la fase di liquidazione successivamente alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19 (31 gennaio 2020) possono avere accesso al beneficio, purché soddisfino i requisiti previsti dalla norma.
La circolare conferma inoltre che possono usufruire del contributo a fondo perduto anche in assenza del requisito del calo di fatturato/corrispettivi i soggetti che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di tutti i Comuni colpiti dal sisma del 26 e 30 ottobre 2016 e colpiti dal sisma del 18 gennaio 2017.
Infine viene aggiornata la nozione di “imprese in difficoltà” coerentemente con le ultime modifiche apportate dalla Commissione Europea al quadro temporaneo per le misure degli aiuti di Stato, in conseguenza dell’evoluzione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.