Viterbo, 25 luglio 2013 | ||
Confartigianato chiede la modifica Entro il 31 maggio scorso dovevano essere dichiarate le apparecchiature e gli impianti che ne contengono più di 3Kg (impianti di condizionamento, refrigerazione, pompe di calore, sistemi fissi di protezione antincendio delle pulitintolavanderie ecc.) tramite il portale dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambiental) attivato in data 24 maggio. Visti i tempi ristrettissimi per adempiere a questo obbligo, e la mancata comunicazione da parte del Ministero dell’Ambiente Confartigianato si è subito attivata presso il ministero stesso ponendo alcuni quesiti. Fra le richieste anche quella che riguarda la possibilità di inviare la denuncia oltre il termine del 31 maggio. Ecco le risposte: Si precisa, inoltre, che la dichiarazione – per il corrente anno – concerneva unicamente i dati anagrafici dell’operatore e l’ubicazione dell’impianto. Dal 2014 sarà invece necessario procedere con l’invio aggiuntivo di una serie di dati tecnici (inerenti ai quantitativi di f-gas immessi in atmosfera nell’anno precedente, sulla base del registro d’impianto), sempre a cura dell’operatore/ titolare, salvo deleghe ad hoc al manutentore. Intanto da una prima analisi condotta dal Ministero dell’Ambiente si è appreso che sono state ricevute poco meno di 10.000 dichiarazioni a fronte delle diverse centinaia di migliaia che si attendevano. Questo dimostra, secondo gli esperti di Confartigianato, il sostanziale “fallimento” della norma, sia per il poco tempo a disposizione degli operatori per adempiere (l’applicativo web ha funzionato correttamente solo nell’ultima settimana di maggio) sia, e soprattutto, l’assurdità di una norma “burocratica” che pretende di “mappare” i gas serra partendo dagli utilizzatori e non già da chi tali gas li produce e/o li immette sul mercato (solo un centinaio di imprese, nell’Unione europea). Confartigianato ha intrapreso una serie di azioni a livello governativo e parlamentare finalizzate ad ottenere una modifica del DPR n. 43/2012; in particolare, si è chiesto di cancellare proprio la norma di cui all’articolo 16, comma 1, alleggerendo cioè l’operatore dall’onere dell’invio della dichiarazione e trasferendo lo stesso sul produttore. Confartigianato imprese di Viterbo ritiene che non è possibile che una normativa complessa come quella relativa agli F-Gas, che vede coinvolti migliaia di imprese e di privati cittadini, venga attuata a ridosso delle scadenza prevista dalla UE solo per non avere sanzioni gettando il comparto degli installatori nel caos e non mettendo le associazioni in condizioni di operare in tranquillità permettendo alle Imprese di rispettare gli obblighi in maniera serena. |