Confartigianato esprime giudizio positivo sull’emendamento al Decreto Crescita, presentato dalla Lega, che modifica i parametri che fanno scattare l’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore nelle piccole imprese, portandoli a 6 milioni di attivo patrimoniale, 12 milioni di ricavi e 50 dipendenti.
“L’emendamento – sottolinea il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – recepisce le nostre sollecitazioni a rispettare il principio di proporzionalità di adempimenti rispetto alle diverse dimensioni d’impresa, evitando di caricare i piccoli imprenditori di un pesante onere burocratico che non tiene conto delle reali condizioni economico-finanziarie in cui versano oggi le micro e piccole imprese. Con la conseguenza di provocare, oltre ad un aggravio dei costi, anche l’aumento del rischio d’insolvenza ogni volta che un sindaco o un revisore dovessero segnalare la presenza di un possibile stato di crisi”.
“Auspichiamo l’approvazione dell’emendamento – aggiunge il presidente Merletti – che esenta dalla nomina dell’organo di controllo le SRL di ridotte dimensioni piccole con un consistente risparmio annuale di costi”.