E’ di queste ore la notizia dell’accoglimento da parte del Tar del Lazio del ricorso delle associazioni ambientaliste contro il cosiddetto tracciato verde della SS675, la Trasversale Orte-Civitavecchia, che dovrebbe attraversare la Valle del Mignone e coprire la distanza di 17 chilometri che separa Monte Romano dal mare.
Senza entrare nel merito delle sentenze, che vanno rispettate, è opportuna una riflessione che credo esprima la legittima preoccupazione dei cittadini e del mondo delle imprese sui tempi di realizzazione di un’opera di collegamento essenziale per garantire un reale sviluppo al territorio della Tuscia. Anas e Regione Lazio, enti deputati al completamento della Trasversale, si mettano subito al lavoro per un’alternativa reale che non blocchi di nuovo i lavori, in attesa di capire gli effetti della sentenza e del pronunciamento della Corte di giustizia europea.
Le istanze delle associazioni ambientaliste, ritenute meritevoli di accoglimento da parte del Tar, non fermino il progresso. Serve una soluzione che tuteli l’ambiente, certo, che sia il meno possibile impattante per le aree locali, ma è obbligatorio superare la sindrome di Nimby per dare in tempi brevi a questo territorio, e all’intero sistema della mobilità del Centro Italia, uno sviluppo infrastrutturale degno di un Paese moderno.
Andrea De Simone
Segretario provinciale Confartigianato Imprese di Viterbo