I dati sul mercato del lavoro pubblicati ieri dall’Istat evidenziano una stabilizzazione degli occupati, dopo la crescita registrata nei primi mesi dell’anno; a giugno 2019 il tasso di occupazione si colloca al 59,2% (+0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente), mentre il tasso di disoccupazione cala al 9,7% (-0,1 punti percentuali).
L’analisi per settore – Gli ultimi dati trimestrali disponibili sono relativi al primo trimestre 2019 – evidenziano che la crescita tendenziale dell’occupazione, pari allo 0,5%, è trainata dalla manifattura che registra un aumento dell’occupazione del 2,1%; i servizi segnano un limitato aumento dello 0,2% mentre le costruzioni, pur registrando un buon andamento dell’attività, registrano una flessione del 3,2%. Nel manifatturiero segnano uno spunto migliore, con un incremento del 2,6%, i settori di micro e piccole imprese (MPI), quelli dove le imprese con meno di 50 addetti determinano più del 60% dell’occupazione e nel dettaglio si tratta di alimentare, moda, gioielleria, occhialeria, legno, mobili e prodotti in metallo.
Nel confronto internazionale la dinamica della domanda di lavoro nella manifattura italiana è decisamente migliore rispetto a quella dell’Eurozona, dove la crescita degli occupati si ferma allo 0,4%. In particolare, tra i maggiori paesi manifatturieri, si osserva un aumento dello 0,7% in Germania e dell’1,2% in Spagna; al contrario segna una flessione dell’1,8% l’occupazione in Francia. Al di fuori dell’area dell’euro sale (+1,1%) l’occupazione nel Regno Unito, mentre scende (-1,1%) in Polonia, paese che dal 2017 ha superato al Francia diventando, per numero di occupati, il terzo paese manifatturiero dell’Unione europea.
La buona performance del mercato del lavoro e del made in Italy è sostenuta da un diffuso sistema di piccole imprese della manifattura per il quale l’Italia ricopre una posizione di leader in Europa: dal confronto su dati Eurostat emerge che l’Italia, con 1 milione 978 mila addetti, è al primo posto nell’Unione per occupati nelle imprese con meno di 50 addetti, davanti alla Germania che impiega 1 milione 573 mila addetti, alla Francia con 961 mila, alla Spagna con 830 mila, al Regno Unito con il 756 mila e alla Polonia con 753 mila.