L’analisi dei dati Istat pubblicati la scorsa settimana registrano a giugno 2019 segnali positivi per le vendite al dettaglio in termini sia congiunturali sia tendenziali; in positivo sia i beni alimentari sia i non alimentari e per questi ultimi il marcato incremento congiunturale segue tre mesi di continue flessioni.
Nel primo semestre dell’anno il commercio al dettaglio rileva una dinamica tendenziale differenziata tra le principali forme distributive. A fronte di un ristagno (+0,3%) delle vendite totali, la grande distribuzione è in crescita (+1,0%): in tala ambito gli esercizi specializzati risultano più dinamici (+1,9%) rispetto a quelli non specializzati (+0,7%). Al contrario, le imprese operanti su piccole superfici mostrano, invece, un calo (-0,9%). Il commercio elettronico continua a crescere a ritmi molto elevati (+13,7%) seguendo un profilo di espansione più stabile rispetto agli anni precedenti. Nell’arco di tre anni e mezzo la crescita del commercio al dettaglio si ferma all’1,5%, le vendite su piccole superfici scendono del 2% mentre il commercio elettronico segna un +43,9%.
Il confronto europeo, che centriamo sui dati trimestrali, evidenzia che nel secondo trimestre 2019 le vendite del commercio elettronico in Italia salgono del 2,8% rispetto al trimestre precedente, un ritmo superiore all’1,6% dell’Euro zona; nel trimestre l’intero commercio al dettaglio in Italia segna una crescita dello 0,2%. Anche nel più lungo periodo il commercio elettronico in Italia va decisamente meglio rispetto al benchmark medio europeo: tra il secondo trimestre 2017 e il secondo trimestre 2019 l’indice delle vendite per commercio elettronico salgono del 24,6% in Italia a fronte dell’aumento del 16,5% della media Euro zona e risulta superiore al 16,9% della Francia e al 13,6% della Germania; il maggiore dinamismo nell’Eurozona si registra in Spagna dove le vendite di e-commerce nel periodo in esame salgono del 33,4%, mentre al di fuori dell’area euro si registra una crescita del 30,1% nel Regno Unito. In Italia nel 2018 sono 19 milioni e 257 mila coloro che hanno ordinato o comprato beni e/o servizi per uso privato su Internet.
Un’analisi per genere e prodotto venduto in Rete evidenzia che il segmento femminile traina il prodotto dove è più elevata la quota di consumatori on line: l’acquisto di abbigliamento, infatti, che interessa il 45,0% degli e-shopper negli ultimi 3 mesi, è del 40,3% per gli uomini e sale al 50,8% per le donne; le donne presentano una maggiore presenza anche per libri, ebook, giornali, riviste e materiale per la formazione a distanza dove la quota del 29,1% è combinazione di un 26,5% di quota di maschi e un 32,3% di donne; all’opposto è marcata la quota di e-shopper maschi per informatica e tecnologia.