Negli ultimi cinque anni sono stati realizzati 1 milione e 776 mila interventi finanziati dall’ecobonus, di cui oltre 334 mila nel 2018. Nel dettaglio nell’ultimo anno sono stati realizzati 139 mila interventi di sostituzione dei serramenti, 89 mila per la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale, 70 mila per l’installazione di schermature solari.
Nel 2018 gli investimenti attivati ammontano a 3,3 miliardi di euro, di cui oltre 1,2 miliardi di euro sono stati destinati alla sostituzione dei serramenti, 484 milioni di euro a interventi su pareti orizzontali e inclinate, e 529 milioni a interventi su pareti verticali. L’investimento medio per intervento incentivato dall’ecobonus è di 9.900 mila euro, mentre per l’intervento maggiormente diffuso, quello della sostituzione dei serramenti, l’importo medio è di 7.700 euro.
Nell’arco dell’intero quinquennio 2014-2018, la quota principale delle risorse stanziate, pari a oltre 7,3 miliardi di euro, ha riguardato la sostituzione di serramenti; oltre 2,5 miliardi di euro sono stati invece destinati sia a interventi sulle pareti orizzontali ed inclinate dell’edificio, sia all’installazione di caldaie a condensazione.
Il mercato degli interventi sostenuti dall’ecobonus è esposto a distorsioni della concorrenza a seguito dell’introduzione dello sconto in fattura per gli interventi relativi all’ecobonus e al sismabonus definito dell’articolo 10 del Decreto crescita, come evidenziato dall’Antitrust. Le norma ha registrato il no deciso di Confartigianato, ribadito in una comunicazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. L’abrogazione della norma è stata richiesta da Confartigianato il 14 ottobre 2019 nell’incontro con il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il 29 ottobre scorso in audizione al Senato e il 31 ottobre al Tavolo nazionale convocato dallo stesso Ministro. Sul portale tutte le iniziative di Confartigianato su tema dello sconto in fattura ecobonus.
Un’analisi degli effetti della normativa sul sistema delle piccole imprese ha evidenziato che le imprese con una elevata quota di fatturato sul segmento dell’ecobonus rischia di dover rinunciare ad una ampia quota dei ricavi. In sintesi lo studio di Confartigianato evidenzia che per una impresa tipo di cinque addetti, se gli interventi per efficienza energetica pesano per il 50% del fatturato aziendale nell’‘arco di cinque anni l’impresa registrerà una riduzione del 37% del fatturato sul segmento interessato dalle detrazioni fiscali per riqualificazione energetica.