Mediazione, Firmata la convenzione tra Concilia e Confartigianato Viterbo

 

  Viterbo, 4 giugno 2014  
 

Con la stipula di una apposita convenzione tra Confartigianato Imprese di Viterbo e l’Organismo CONCILIA, accreditato dal Ministero della Giustizia per lo svolgimento dei procedimenti di mediazione delle controversie, le imprese e i singoli cittadini potranno usufruire di un servizio di risoluzione delle controversie civili e commerciali in tempi rapidissimi, con costi molto contenuti e con un grado di soddisfazione massima.

Dal 20 settembre 2013 è entrata in vigore la nuova normativa sulla mediazione civile e commerciale che ha reintrodotto l’obbligo di tentativo di mediazione per alcune tipologie di controversie.
Tentare la mediazione, quindi, è oggi obbligatorio per molte controversie, prima di andare in giudizio.

Stabilisce infatti la nuova normativa in vigore che chi intende esercitare in giudizio un’azione relativa a una controversia in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari, è tenuto, assistito da un avvocato,  preliminarmente a esperire il procedimento di mediazione.

Risolvere le controversie negoziando con la controparte è certamente preferibile, per risparmiare tempo e denaro e ristabilire relazioni compromesse.
Per negoziare efficacemente o si dispone di risorse adatte, potenziate con approfondimenti teorici e pratici, o si chiede l’intervento di terzi neutrali ed imparziali, competenti nella facilitazione di negoziazioni altrui: i mediatori (distinti dai giudici o dagli arbitri – che comunque giudicano – e dai mediatori d’affari).

La mediazione, gestita da organismi di mediazione accreditati e monitorati dal Ministero della Giustizia, si è recentemente affermata anche nel nostro Paese come modalità alternativa di soluzione delle controversie civili e commerciali, al fine di deflazionare l’enorme mole di contenzioso che pesa sui tribunali italiani, introducendo il ricorso ad una modalità di soluzione delle controversie in cui la decisione delle stesse, ovvero l’accordo che compone la lite, discende direttamente dalla volontà delle parti le quali, per raggiungere tale risultato, si avvalgono della competenza di un terzo professionista neutrale ed imparziale: il mediatore.

A tali mediatori la legge non attribuisce il potere di decidere dell’esito della controversia, ripartendo torti e ragioni e sanzionando i colpevoli, ma riconosce implicitamente la competenza di tipo interdisciplinare (comunicativa, psicologica, giuridica, economica), della quale le parti si serviranno per tentare di risolvere la loro disputa e negoziare anche nuovi rapporti, formalizzando il tutto in un nuovo contratto con il valore di una transazione.

Di seguito si riportano alcuni esempi di applicazione del tentativo di mediazione:.
☺ Rapporti con i clienti: mediare le controversie con i clienti significa non perderli, non subire pubblicità negativa e recuperare somme anche da crediti quasi inesigibili.
☺ Rapporti con i fornitori: mediare le controversie con i fornitori significa mantenere dei legami comunque necessari all’azienda e migliorarli laddove sia possibile.
☺ Rapporti con i collaboratori: mediare le controversie con i propri collaboratori significa evitare lunghe e costose trafile giudiziarie, quindi maggiore certezza e chiarezza per le politiche relative al personale.
☺ Rapporti con i familiari: è sempre più diffusa l’abitudine di ricorrere ad un mediatore per cercare di risolvere le controversie familiari, per riportare la serenità o, se questo non è possibile, cercare di accordarsi al meglio per tutelare eventuali figli e per soddisfare i reciproci interessi, riducendo al minimo i sacrifici.
☺ Rapporti sociali: la conflittualità diffusa tra vicini di casa, quartieri, gruppi di culture ed etnie diverse è in costante aumento e, anche quando non giunge alle aule di tribunale, determina comunque malcontento, insoddisfazione e frustrazioni che si scaricano anche altrove, determinando costi indiretti per la collettività, anche in termini di non pacifica convivenza. Interventi di mediazione potrebbero far risparmiare questi costi e riportare una convivenza costruttiva.
Alcuni vantaggi  che si traggono dall’utilizzo dei metodi di mediazione possono riassumersi nella maniera seguente:
☺ Risparmio di tempo e di denaro rispetto alle procedure contenziose ordinarie (normalmente in un paio di mezze giornate il caso si concilia ed i costi si sanno in anticipo).
☺ Approfondimento di tutti gli aspetti coinvolti nelle problematiche, mantenendo la riservatezza.
☺ Mantenimento del rapporto con l’altra parte e talvolta miglioramento dello stesso, quando è reciprocamente vantaggioso e conveniente .
☺ Si rimane protagonisti della soluzione del proprio caso, senza demandare a terzi la decisione o rendere per forza pubbliche le proprie questioni, come nel caso di un processo ordinario.
☺ Ci si può comunque avvalere del proprio legale o rappresentante di fiducia, che possono apportare il loro contributo di assistenza e consulenza.

Scegliendo CONCILIA come proprio partner, Confartigianato Imprese di Viterbo mette a disposizione dei propri associati (imprese ma anche persone fisiche) e di tutti coloro i quali possano essere coinvolti (attivi o passivi) in una lite civile o commerciale, un servizio di risoluzione delle controversie rapido, economico e altamente professionale.

Per informazioni e delucidazioni è sempre possibile contattare:
CONCILIA, Sede Operativa di Viterbo accreditata dal Ministero della Giustizia
Via Saragat, 22
Tel.: 0761251549
Email.: concilia@concilia.it
www.concilia.it

 

 

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