“Abbiamo tutti ben chiaro che gli ‘spazi di manovra’ della legge di bilancio sono ristretti e ispirati alla prudenza e alla tenuta dei conti pubblici. Apprezziamo lo sforzo del Governo di concentrarsi su alcune priorità per imprese e famiglie, mantenendo la barra dritta sulle regole di bilancio europee, soprattutto in questa fase di forti tensioni internazionali e con la necessità di rassicurare i mercati anche in vista delle nuove regole fiscali europee.
Nonostante i vincoli e i ‘sentieri stretti’ in cui dobbiamo muoverci, non può e non deve mancare l’impegno ad alimentare la fiducia delle imprese e le condizioni per la ripresa. Come Confartigianato ha sottolineato ieri durante l’incontro con il Governo, serve uno sguardo ampio e lungo e un’azione su più fronti e con molteplici strumenti, che vanno dalla legge di bilancio e i provvedimenti collegati al decreto legge di accompagnamento alla manovra fino all’attuazione della riforma fiscale e alla realizzazione del Pnrr.
Al primo posto degli obiettivi su cui concentrare gli sforzi c’è il capitolo lavoro, sia per recuperare potere di acquisto ai redditi erosi dall’inflazione, sia per creare le condizioni di una crescita non soltanto quantitativa, ma anche di qualità dell’occupazione. Alle imprese mancano i lavoratori, lo diciamo da tempo, e il problema si è trasformato in una vera emergenza. Per questo occorre investire sulle competenze professionali, con un nuovo rapporto scuola-mondo delle imprese, e potenziare l’apprendistato professionalizzante come fondamentale canale incentivato di ingresso nel mondo del lavoro. Va quindi ripristinata la decontribuzione totale sui primi tre anni di contratto di apprendistato applicato dalle imprese artigiane e in ogni caso dalle imprese fino a 9 dipendenti.
La ripresa economica e migliori condizioni di competitività dipendono anche dalle riforme del fisco e della pubblica amministrazione, obiettivi da perseguire senza esitazioni o ritardi. I nostri imprenditori non aspettano altro che di vederne gli effetti in termini di efficienza dei servizi pubblici, riduzione del carico fiscale e snellimento degli adempimenti tributari. Confartigianato auspica che la delega per la riforma del sistema fiscale, approvata nel corso del 2023, trovi una rapida messa a terra’, per semplificare il nostro sistema fiscale, cambiare il rapporto amministrazione finanziaria e contribuenti, razionalizzare la gestione dei tributi e determinare una diminuzione della tassazione su famiglie ed imprese.
Gli investimenti delle aziende rappresentano un’altra priorità su cui puntare nella riprogrammazione e nella spesa integrale ed efficace delle risorse del PNRR. Per ‘scaricarne’ i risultati positivi sul tessuto produttivo, aiutando gli imprenditori a rilanciare la propria attività, nel programma ‘Transizione 4.0’ va aumentata dal 20% al 40% l’intensità del credito di imposta, così come deve essere rifinanziata la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’.
Pensare al futuro delle imprese e del Paese significa anche realizzare la transizione green. Un obiettivo, questo, che deve coinvolgere il nuovo capitolo del RePowerEU, fondamentale per rispondere alle turbolenze del mercato energetico mondiale, accelerando la diffusione delle energie rinnovabili e, più in generale, accompagnando la transizione energetica che anticipa al 2027 i target già fissati al 2030.
Un tema quest’ultimo che, secondo Confartigianato, potrebbe essere utilmente affrontato sfruttando l’enorme potenziale rappresentato dalle micro e piccole imprese, favorendo gli investimenti in piccoli impianti per l’autoproduzione dell’energia da fonti rinnovabili.
I bonus edilizi sono uno strumento per realizzare la transizione green: per questo, oltre alla conferma sino al 2024 degli ordinari interventi in materia di riqualificazione energetica e ristrutturazione edilizia, bisogna procedere, da subito, ad una loro riorganizzazione e razionalizzazione. Nel frattempo, va prevista una proroga di almeno tre mesi del superbonus per i cantieri presso i condomini, per evitare contenziosi fra cittadini ed imprese e corse per terminare i lavori che possono mettere a repentaglio la sicurezza dei dipendenti. La proroga andrebbe condizionata all’aver realizzato, al 31 dicembre 2023, almeno il 60% dell’intervento globale.
In generale, sul fronte delle politiche energetiche pesa il nuovo scenario internazionale che torna ad essere problematico soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento, dal momento che l’apertura del nuovo conflitto in Israele impone di individuare nuove misure di sostegno per contenere l’impatto degli aumenti per imprese e famiglie, partendo da una seria riforma della struttura delle bollette e rivedendo profondamente la distribuzione degli oneri generali di sistema”
L’intervento del presidente Marco Granelli su Il Foglio