Ci sono voluti quattro mesi e circa 150 riunioni ma alla fine il fatidico sì è arrivato: la Commissione europea ha dato il via libera al nuovo Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo scorso 7 agosto l’Italia aveva presentato il testo, inclusivo del capitolo RePower, con l’obiettivo di una profonda revisione al Pnrr targato Mario Draghi. Il lavoro congiunto con la task force europea ha poi ulteriormente modificato il Piano.
In totale, sono 145 le misure nuove o riviste. I miliardi che complessivamente arriveranno a Roma se tutti i target saranno raggiunti sono 194,4, tre in più rispetto al passato.
A rivendicare il successo dell’azione del Governo è stato il ministro Raffaele Fitto durante la riunione svoltasi oggi a Palazzo Chigi tra il Governo e 26 Organizzazioni imprenditoriali, tra le quali Confartigianato. All’incontro hanno partecipato il Presidente Marco Granelli e il Segretario Generale Vincenzo Mamoli.
La riunione, convocata ufficialmente per parlare della legge di bilancio, si è rivelata in realtà l’occasione per sottolineare l’avvenuta promozione dell’Ue alla revisione del Pnrr integrato dal Repower Eu. 21 miliardi in più alla crescita, come una seconda manovra, ha sottolineato la premier Giorgia Meloni. Al tavolo, cui ha preso parte quasi metà Governo, è stato evidenziato come i decreti legislativi sul fisco, il decreto anticipi, la manovra e ora il Pnrr, siano tutti tasselli che si integrano in un’unica strategia.
Soddisfazione per la revisione del Pnrr approvata dalla Commissione Europea è stata espressa dal presidente di Confartigianato Marco Granelli nel corso dell’incontro. “Confidiamo – ha detto Granelli – che, con le misure del Piano rivisto e integrato, possa essere rafforzato l’impegno in direzione della crescita e per alimentare la fiducia delle imprese”. In particolare, il presidente di Confartigianato ritiene necessario sostenere gli investimenti privati attraverso una rimodulazione dell’intensità di aiuto del credito d’imposta previsto nel programma “Transizione 4.0″, anche nella sua evoluzione 5.0, e un adeguato finanziamento della legge Sabatini che includa anche le piccole imprese. Sul fronte del lavoro, per favorire la trasmissione di competenze, Granelli chiede di reintrodurre lo sgravio contributivo totale per i primi tre anni di contratto di apprendistato per l’artigianato e per le imprese che occupano fino a 9 addetti. Inoltre chiede di garantire anche ai lavoratori autonomi l’accesso all’anticipo pensionistico per i lavori usuranti. Per lo sviluppo del Mezzogiorno, nell’ambito della ZES Unica, la richiesta di Confartigianato è finalizzata a ridurre o eliminare la soglia dell’importo minimo di investimenti che danno diritto al credito d’imposta (oggi fissato a 200.000 euro), al fine di garantire la fruibilità dell’incentivo anche alle piccole imprese.
Il presidente Granelli sottolinea, inoltre, la necessità di una profonda revisione della struttura degli oneri generali di sistema che appesantiscono in maniera ingiustificata le bollette energetiche delle piccole imprese. Per quanto riguarda i bonus edilizia, Confartigianato chiede di consentire alle imprese di ultimare i lavori effettuati con il superbonus sui condomini, con una proroga di tre mesi soltanto per i cantieri in cui i lavori abbiano raggiunto il 60% dell’intervento complessivo, e di evitare l’aumento della ritenuta sui bonifici fatti alle imprese per fruire delle detrazioni.