“Il sistema fiscale italiano va ripensato anche in funzione del tessuto economico del Paese composto per il 98 per cento da micro e piccole imprese. Ridurre le complessità e il peso degli oneri fiscali è condizione fondamentale per sostenere le imprese in questo momento così difficile”. Lo ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, intervenuto oggi al programma di Radio Padania Libera ‘Alto mare Regioni’. “L’Italia – ha detto Merletti – oltre ad essere in testa nell’Ue per la maggiore pressione fiscale, mantiene il record negativo anche per la burocrazia fiscale. Basti pensare che, per pagare le tasse, un imprenditore deve sprecare 238 ore l’anno, 79 ore in più rispetto alla media dei Paesi Ocse”.
Il presidente Merletti ha rilanciato le proposte che la Confederazione ha presentato al Governo durante gli Stati Generali dell’economia. “La semplificazione del sistema tributario – ha detto – deve basarsi sul riordino di tutte le norme fiscali, eliminando quelle superflue e sistematizzando le altre in testi unici, per trovare, in una sola legge, le disposizioni che riguardano la disciplina delle singole imposte. Il fisco va riformato eliminando le complicazioni burocratiche, semplificando la giungla di deduzioni e detrazioni, assicurando pari trattamento a tutti i redditi da lavoro indipendentemente dalla loro categoria reddituale (lavoro dipendente, d’impresa o di lavoro autonomo), garantendo uniformità di trattamento nella tassazione del reddito d’impresa indipendentemente dalla forma giuridica dell’impresa stessa. A questo proposito, va reintrodotta la tassazione proporzionale sul reddito d’impresa per imprese individuali e società di persone (IRI) per favorire la patrimonializzazione delle piccole imprese”.
Il Presidente di Confartigianato ha aggiunto che “bisogna abrogare gli adempimenti nell’ambito di una nuova strategia di controllo che punti ad utilizzare al meglio la tecnologia e l’incrocio delle banche dati disponibili. In particolare, l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi impone di abrogare adempimenti costosi e divenuti ridondanti (ad esempio il regime dello split payment e del reverse charge). Inoltre va ridotta dall’8% al 4% la ritenuta applicata sui bonifici che danno diritto a detrazioni d’imposta e va innalzata da 5.000 a 50.000 euro il limite che rende obbligatoria l’apposizione del visto per la compensazione dei crediti IVA”.
Per il Presidente Merletti “evasione ed elusione fiscale vanno combattuti, ma senza caricare le imprese fedeli di ulteriori costi. Chiediamo di introdurre il contrasto di interessi: significa rendere detraibili parte delle spese sostenute dai consumatori finali. Oltre al recupero di evasione, si otterrebbe una efficace lotta all’abusivismo. I settori interessati dovranno essere individuati anche in ragione del livello di evasione. L’introduzione del contrasto di interessi per tutti gli interventi minori relativi all’abitazione ma anche, ad esempio, su servizi collegati al turismo, sulla falsariga di quanto già avvenuto per le ristrutturazioni edilizie, consentirebbe non solo di recuperare parte del sommerso ma, allo stesso tempo avremmo un effetto positivo sull’economia locale e su un mercato che, dopo 2 mesi di lockdown, rischia di continuare a subire gli effetti della crisi”.
E ancora, per risolvere il grave problema dei ritardi di pagamento della Pubblica amministrazione verso le imprese fornitrici di beni e servizi, il Presidente Merletti sollecita “la compensazione diretta e generalizzata dei crediti vantati nei confronti della PA con i debiti tributari/contributivi delle imprese”.