Efficienza energetica. Proposta di Direttiva Europea

 

 

21 settembre 2011

Rete Imprese Italia: “Puntare sull’efficienza energetica fa bene all’ambiente, alla crescita e all’occupazione”.

“Occorre rafforzare le politiche dell’Italia e degli altri Stati della Unione Europea dirette a favorire il mercato dell’efficienza energetica. Investire in questo settore significa prima di tutto   tutelare l’ambiente, ma anche   consolidare e   espandere in modo significativo le occasioni di crescita economica e le opportunità di lavoro”. Lo ha dichiarato Tommaso Campanile, responsabile del Dipartimento “Competitività e Ambiente” della Cna, parlando a nome di  Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti), nel corso dell’Audizione sulla proposta di Direttiva Europea sull’efficienza energetica presso la X Commissione della Camera dei Deputati.
 
“La politica degli incentivi ha consentito  risultati insperati nelle rinnovabili – ha spiegato Campanile –  lo stesso metodo dovrebbe essere applicato anche per raggiungere  l’obiettivo dell’efficienza energetica. Per queste ragioni vogliamo sottolineare la necessità di mantenere nel nostro Paese il beneficio del 55%. Una leva economica potente  che ha generato quasi 600mila interventi pari ad oltre 8 miliardi di investimenti, coinvolgendo circa 50 mila imprese e contribuendo a creare circa  120 mila nuovi occupati. Il nostro auspicio è che questo meccanismo si estenda anche  a livello europeo, valorizzando strumenti innovativi per la promozione dei servizi energetici e i contratti di rendimento energetico”.
 
“La Direttiva rappresenta sicuramente un passo importante per definire una nuova strategia che riconosca un ruolo prioritario all’efficienza energetica per il raggiungimento degli obiettivi di “Europa 2020” – ha concluso Campanile –  ma tutto ciò deve poggiare su   meccanismi di sostegno concreti e stabili. E’ importante quindi affrontare questo tema in un’ottica moderna ed integrata, coordinando con intelligenza tutte quelle politiche che possono favorire la nostra competitività e sostenibilità energetica,  riducendo  la dipendenza negli approvvigionamenti, cominciando a  lavorare sempre di più sull’integrazione degli interventi che riguardano l’efficienza  e le fonti rinnovabili”.
 
     

 

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