Rapporto 2014 sullo stato del comparto edile. De Simone, «Si notano timidi segnali di ripresa, ma occorre più fiducia alle imprese»

 

   Viterbo, 13 giugno 2014  
È stato presentato il Rapporto ANAEPA-Confartigianato Edilizia 2014, istantanea attenta e minuziosa della realtà delle micro e piccole imprese della filiera delle costruzioni. Il rapporto evidenzia il persistere di una situazione ancora fortemente critica per il settore edile, che rimane ancora in recessione per il sesto anno consecutivo, penalizzato da un forte calo degli investimenti.
«Il settore delle costruzioni ha subito e sta tuttora subendo una crisi dovuta alla combinazione di due fattori – spiega Andrea De Simone, direttore di Confartigianato Imprese di Viterbo –: da una parte la ripercussione sul mercato immobiliare della riduzione drastica del reddito delle famiglie prodotto dalle politiche economiche. Dall’altra invece, l’esigenza di un cambio di prospettiva rispetto alle produzioni pre-crisi, in quanto non potremo mai uscire dalla recessione se non cambiamo la fisionomia con la quale vi siamo entrati».
In altre parole è necessario ripartire da un nuovo modo di approcciarsi all’edilizia, lontana dalle lavorazioni al ribasso e sempre più incline alla produzione sostenibile e di qualità, per restituire ossigeno alla filiera delle costruzioni. Le condizioni di bassa crescita dell’economia nostrana sono legate a doppio filo con la crisi di questo comparto, il cui andamento funge da cartina tornasole della solidità della ripresa economica. Purtroppo nel settore persiste una situazione critica e il quadro degli indicatori congiunturali lo evidenzia. «Il panorama offerto dallo studio condotto da Confartigianato – continua De Simone – evidenzia tuttavia indici positivi che sembrano parlare di una spinta propositiva verso la tanto attesa ripresa. Quello che ci aspettiamo dal Governo è una forte azione di supporto a questi timidi segnali, in termini di riduzione della spesa pubblica per recuperare le risorse necessarie per ridurre le imposte. Dal rapido pagamento di tutti i debiti della PA alle imprese al mantenimento a regime delle detrazioni del 50% per gli interventi di ristrutturazione e stabilizzazione della detrazione del 55% per gli interventi di risparmio energetico, le variabili sulle quali incentrare le politiche di risanamento del settore sono numerose».
Entrando nello specifico dello studio, in base agli ultimi dati Istat, le imprese artigiane attive nel settore delle Costruzioni nel Lazio, a fronte di una media nazionale del 74,2%, si attesta sul 55,3%. A livello provinciale, le imprese artigiane a Viterbo occupano il’82.9% del totale del settore, mentre il numero degli addetti in tali imprese registra il 74.7% sul totale degli addetti nel comparto.
«Un’attenta analisi dell’ultimo decennio e la lettura degli ultimi dati riportati – prosegue il direttore di Confartigianato Imprese di Viterbo – mettono in evidenza la centralità del settore Costruzioni, in quanto driver della crescita dell’artigianato nonostante la pesante crisi del comparto. Motivo in più per restituire la fiducia necessaria ai nostri imprenditori». Passando all’incidenza dell’artigianato nell’edilizia, bisogna sottolineare la maggiore tenuta delle imprese artigiane del centro Italia all’interno della macroarea edile: nel Lazio, infatti, con il 41.9% la quasi metà dell’imprenditoria edile è artigiana. A Viterbo l’incidenza delle PMI artigiane sul settore è pari al 70.1%, con una perdita del 3.0% rispetto al dato precedente (70.6%).
In relazione alle forme societarie delle realtà viterbesi in analisi, sul totale delle imprese artigiane nel settore Costruzioni, l’84.5% è rappresentato dalle imprese individuali; il 15.5% dalle forme societarie; lo 0.1% dai consorzi; lo 0.9% dalle cooperative; l’11% dalle società di persone; il 3.5% dalle società di capitale.
«Il rapporto sul comparto delle Costruzioni – incalza De Simone – non può essere slegato dallo studio sulla curva della dinamica tendenziale dell’occupazione nel settore che a livello nazionale negli ultimi tre anni ha visto una diminuzione ininterrotta e intensa su tutto lo stivale». Il dato occupazionale regionale conferma la tendenza italiana, registrando una diminuzione del 9.6% del totale degli occupati nel comparto.
«Un’altra variabile che incide fortemente sull’andamento delle Costruzioni e che contemporaneamente ne viene influenzata è quella del credito a imprese e famiglie – conclude Andrea De Simone –. Al calo della domanda sul mercato del settore, infatti, si è affiancata una crisi acuta della liquidità aziendale, una dinamica negativa del credito erogato al comparto e un allungamento dei tempi di pagamento. Su questo fronte l’azione dei nostri confidi territoriali restituisce costantemente ossigeno agli imprenditori in difficoltà». Mentre il dato regionale relativo allo stock dei finanziamenti erogati al settore vede il Lazio fermo al -11.8%, Viterbo recupera terreno con il -9.4%  di credito erogato agli imprenditori e il -2.3% relativo ai mutui alle famiglie.

 

 

 

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