Gli artigiani di Confartigianato Bergamo ripetono l’impresa compiuta a marzo e in tempi record riattivano l’ospedale Covid 19 alla Fiera che avevano contribuito a rendere operativo per far fronte all’emergenza sanitaria nella città dove il coronavirus ha mietuto il maggior numero di vittime. Dal 23 ottobre, lavorando senza sosta per 8 giorni, hanno consentito di riattivare il presidio medico avanzato alla Fiera di Bergamo che oggi ha riaperto ed ospita i primi 4 pazienti Covid.
Idraulici, elettricisti, imbianchini e posatori, montatori di parete, falegnami di Confartigianato Bergamo si sono alternati giorno e notte per rimettere in funzione l’ospedale Covid nei tempi previsti da Regione Lombardia, garantendo la realizzazione di strutture adeguate a supporto della nuova emergenza sanitaria. Alla chiamata del Presidente di Confartigianato Bergamo Giacinto Giambellini hanno subito risposto una cinquantina di aziende, per un totale di 100-110 addetti. Hanno lavorato a turnazione sulle 24 ore, rendendosi disponibili a completare i lavori nel minor tempo possibile con la stessa totale disponibilità e preziosa professionalità già dimostrata a marzo quando realizzarono in tempi record la struttura sanitaria.
Un’altra prova di generosità e di abnegazione degli imprenditori bergamaschi di Confartigianato grazie ai quali oggi riapre oggi il presidio medico avanzato in Fiera a Bergamo. “La riattivazione dei posti di terapia intensiva – ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – è stata realizzata grazie a un lavoro di squadra, coordinato dalla cabina di regia regionale che, ancora una volta, a distanza di 7 mesi, vede in prima linea l’ospedale Papa Giovanni XXIII, le imprese artigiane di Confartigianato Bergamo, i ragazzi della curva nord dell’Atalanta, l’Associazione Nazionale Alpini onlus, che ringrazio a nome di tutta la Giunta regionale e dei lombardi”.