A seguito dell’emergenza COVID-19 e delle conseguenti limitazioni introdotte dal Governo riferite ad alcune attività commerciali di somministrazione di alimenti e bevande (rosticcerie, piadinerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio senza posti a sedere, ristoranti) per le quali è consentito il servizio di consegna a domicilio, la Asl di Viterbo ha ritenuto opportuno elaborare delle apposite linee guida.
Tali linee guida specifiche contengono alcune prescrizioni fondamentali a cui le imprese che effettuano la consegna a domicilio devono per norma attenersi, al fine di proseguire la propria attività in sicurezza.
A tal riguardo, un’ulteriore nota del 24 aprile inviata dalla Asl di Viterbo a seguito di una richiesta di chiarimenti effettuata dall’area Ambiente e Sicurezza di Confartigianato Imprese di Viterbo, chiarisce che al punto I di tali linee guida viene precisato che “gli Ofa (Operatori della filiera alimentare) titolari delle aziende alimentari suddette non devono presentare una nuova scia o richiedere un’autorizzazione specifica per poter vendere con consegna a domicilio, ma osservare tutte le norme igienico sanitarie di settore già in vigore”.
Il governo ha indicato in maniera chiara sul proprio sito istituzionale, nella sezione Emergenza Coronavirus Covid – 19 alla sezione delle F.A.Q – DOMANDE FREQUENTI, voce Pubblici esercizi e attività commerciali, le limitazioni applicate alle aziende riferibili alle già citate linee guida.
Alla domanda “gli esercenti devono presentare una nuova scia o chiedere un’autorizzazione specifica per poter vendere con consegna a domicilio?”, è stato così risposto: “No, sono sufficienti la scia già presentata prima dell’inizio dell’attività o, per i settori in cui è necessaria, l’autorizzazione già ottenuta a svolgere l’attività. Ad esempio, un ristorante potrà consegnare le pietanze a domicilio, anche se prima non rendeva questo servizio. Naturalmente, dovranno essere osservate tutte le norme di settore (incluse quelle igienico sanitarie e le tutele per i lavoratori che consegnano le merci) e dovranno essere evitati, anche al momento della consegna, contatti personali a distanza inferiore a un metro”.
Confartigianato Imprese di Viterbo, secondo quanto comunicato dalla Asl di Viterbo – Servizio Veterinario Area B – Igiene degli alimenti di origine animale, ribadisce pertanto che non è necessario essere in possesso di un’ulteriore Scia/notifica sanitaria e, con il massimo riguardo dovuto alle competenze di altre autorità competenti, ritiene che tale condizione sia estendibile a qualunque altro tipo di Scia.
Tutte le imprese interessate a ricevere ulteriori informazioni e chiarimenti sulle indicazioni specifiche delle linee guida per il food delivery possono contattare i nostri uffici allo 0761-337942 o all’indirizzo mail elisa.migliorelli@confartigianato.vt.it.