“E’ necessario stralciare l’articolo 28 del Dl Sostegni ter che, limitando ad una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali per l’utilizzo dei bonus edilizia, ha paralizzato gli investimenti e l’occupazione delle imprese e le prospettive di ripresa del settore delle costruzioni”. Lo ha chiesto Confartigianato, intervenuta oggi all’audizione in Commissione Bilancio del Senato sul Decreto Legge Sostegni Ter emanato il 27 gennaio scorso.
“Il condivisibile e doveroso intento di contrastare le frodi che ha ispirato l’articolo 28 – sostiene la Confederazione – va perseguito con efficaci attività di controllo. La stretta sui crediti fiscali, invece, non fa altro che bloccare uno dei settori che sta garantendo investimenti e lavoro e che contribuisce alla transizione green. Gli effetti negativi delle continue modifiche normative ai bonus edilizia, ben 9 negli ultimi 20 mesi, vale a dire una ogni 68 giorni, si stanno già vedendo con la riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione: a gennaio ammontano a 1.563 milioni di euro, un valore praticamente dimezzato (-46,2%) rispetto ai 2.904 milioni di dicembre 2021 (che aveva segnato un +87,5% rispetto a novembre 2021). Sono a rischio le 127mila assunzioni previste dalle imprese delle costruzioni nel primo trimestre di quest’anno”.
In alternativa allo stralcio dell’articolo 28, Confartigianato indica tre proposte: consentire una ulteriore cessione dopo la prima verso soggetti collegati, direttamente o indirettamente, all’intervento; prevedere senza limitazioni numeriche le cessioni solo verso soggetti vigilati (banche, altri operatori finanziari, assicurazioni); permetter la cessione dei crediti a favore di persone fisiche non esercenti un’attività economica ma solo per importi sotto una determinata soglia.
“Il principio ispiratore della norma, cioè quello di prevenire ogni forma di distorsione o frode va tutelato – afferma Andrea De Simone, segretario provinciale di Confartigianato Imprese di Viterbo -, ma con l’articolo 28 si colpiscono soprattutto le pmi oneste che rischiano di vedere ora vanificati tutti gli sforzi di ripartenza. Non è accettabile, e la nostra Confederazione si sta battendo sui tavoli di confronto col Governo per questo”.
Sul fronte delle misure del Decreto legge Sostegni ter per contenere il caro-energia, poi, Confartigianato, pur apprezzando l’impegno del Governo, sollecita tuttavia interventi di riforma strutturale della bolletta elettrica per redistribuire il carico degli oneri in bolletta, eliminando gli assurdi squilibri che oggi penalizzano i piccoli imprenditori, costretti a pagare il 49% degli oneri generali di sistema per finanziare una serie di agevolazioni tra cui quelle agli energivori. Inoltre, sollecita l’estensione dei crediti di imposta a tutte le imprese considerate energivore a prescindere dal requisito del consumo previsto dal Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 21 dicembre 2017.
Infine, Confartigianato chiede che le misure di ristoro previste dal Decreto Legge per la filiera del turismo siano estese anche alle imprese che effettuano trasporti non di linea in generale, servizi commerciali e turistici, e alle imprese del settore della stampa, della grafica e della fotografia.