La misura del Decreto Rilancio che riduce di 600 milioni i costi fissi nelle bollette elettriche delle piccole imprese nel trimestre maggio-luglio è un segnale di attenzione alle sollecitazioni di Confartigianato e va nella giusta direzione di fiscalizzare una parte degli oneri generali di sistema di cui le piccole imprese subiscono il peso maggiore. Ora bisogna insistere su questa strada, prorogando l’intervento oltre luglio e procedendo ad una revisione strutturale degli oneri generali del sistema elettrico.
E’ il giudizio espresso dai rappresentanti di Confartigianato, intervenuti oggi alla Commissione Industria del Senato in audizione sull’Affare sulla razionalizzazione, trasparenza e struttura di costo del mercato elettrico e effetti in bolletta in capo agli utenti.
Secondo Confartigianato è prioritario eliminare lo squilibrio che oggi vede le piccole imprese che consumano il 33% dell’energia pagare il 48,5% degli oneri generali di sistema in bolletta. Per superare questa sperequazione va trasferita sulla fiscalità generale almeno una parte degli oneri non direttamente legati a obiettivi di sostenibilità ambientale.
Inoltre Confartigianato sottolinea la necessità di affrontare il problema della riscossione degli oneri generali non versati da clienti morosi trasferendo gli oneri nella fiscalità generale e, in alternativa, adottando strumenti di recupero già sperimentati come il modello del canone Rai o la riscossione della tassa di concessione governativa sulla telefonia.
Quanto alle agevolazioni per le aziende energivore, secondo Confartigianato vanno riformate, concedendole solo a fronte di un miglioramento, certificato, dei processi produttivi in termini di maggiore efficienza energetica.