Che tempi! In un solo istante ci siamo resi conto che la nostra fortezza non è più così forte forte. Abbiamo dovuto fermarci per forza contro la frenesia della vita quotidiana.
Da fermi tutto è diverso. Da fermi tutte le nostre priorità cambiano. Siamo costretti a muoverci spinti dall’immaginazione, dalla speranza, dalla voglia pazza di salvare tutto, quel tutto che oggi non vale niente ma costa ed è messo in discussione.
Rivolgo un pensiero a tutte le imprese come la mia, colpite dal dramma del coronavirus, costrette a chiudere la loro attività. Un pensiero ancora più forte per chi si è trovato a rinunciare all’unica entrata familiare, persone colpite anche loro da un virus senza cura. Gli imprenditori sono al collasso, la piccola e media impresa ancora di più e non vi ‘è soluzione se non l’attesa.
Dobbiamo trasformare questa attesa in un tempo utile, da imprenditori di noi stessi. Per chi ha la possibilità di lavorare in modalità smart working lo faccia, chi non ha la possibilità di lavorare a casa non lavori! Ma serenamente. Dedicatevi alla costruzione di voi stessi rispolverate la vostra fantasia , il bambino che è in voi che può uscire solo nella lentezza di un giorno diverso, nella condivisione di un momento con i propri cari che non avremmo mai potuto gustare.
Diamo sfogo a tutte le nostre curiosità e attitudini e ricordiamoci che le nostre attività sono lo specchio di noi stessi, che a volte basta un cambio di punto di vista per tracciare nuove strade, nuove opportunità. Quale momento migliore per fare dentro di noi le famose pulizia di Pasqua? Magra consolazione? Forse, o forse no.
Non voglio di certo salire in cattedra e dispensare buoni consigli, ma mi trovo per prima in serie difficoltà, come tutti coloro che hanno spese senza entrate. Il contributo statale per le partite iva, anche se apprezzato, è assolutamente irrisorio: seicento euro possono bastare forse a chi deve mantenere una casa, ma non a mantenere una casa più un’impresa. Questi seicento euro saranno solo un fornitore in meno da pagare, ma non si trasformeranno in cibo, luce, gas o risorse primarie di cui un nucleo familiare necessita. Ricordiamoci sempre che dietro a un imprenditore c’è la sua famiglia, e le nostre famiglie ora sono come eroi di guerra.
Ci tengo a salutare tutte le donne imprenditrici di Confartigianato e del mondo dell’impresa con l’augurio che la nostra grandiosa capacità professionale, che considera la donna come ricchezza e come valore aggiunto nel mondo del lavoro, torni ad essere focolare della casa. Punto di riferimento. Baluardo nella tempesta.
Voglio ricordare che in ogni crisi economica la figura della donna ha sempre fatto un passo avanti verso la liberazione delle icone, lottando propedeuticamente per l’acquisizione di una parità di genere costituzionale e professionale. Proprio a questo proposito chiedo oggi alle donne di mettere in campo tutte le nostre abilità, le attitudini e le ricchezze.
Nella totale incertezza del futuro non mi rimane che lasciarvi con una frase di Alda Merini : “La tua ricchezza non è chiusa in cassaforte, ma nella tua mente“. Andrà tutto bene, e se non ci andrà ci dovrà andare per forza: siamo italiani, non dimentichiamocelo mai.
Laura Belli
Presidente movimento Donna Impresa Confartigianato Viterbo