La crisi economica conseguente alla lotta al coronavirus sta determinando tensioni elevate e senza precedenti sulla liquidità delle imprese e le Associazioni del sistema Confartigianato hanno registrato una crescente richiesta delle imprese presso gli sportelli associativi. Con l’obiettivo di valutare le condizioni delle relazioni tra imprese e sistema bancario, Confartigianato ha inteso valorizzare le opinioni della propria rete di esperti presente sul territorio mediante una rilevazione qualitativa realizzata tra il 1° e il 5 aprile 2020 mediante interviste ad un panel di esperti del sistema Confartigianato.
In relazione alla richiese delle imprese gli esperti intervistati evidenziano una crescita elevata e straordinaria per la moratoria dei prestiti; è sostenuta la richiesta per rifinanziamenti e ristrutturazione del debito, mentre per 9 esperti su 10 è valutata al di sotto del normale la domanda di credito legata agli investimenti. Tra i fattori che pesano maggiormente sulle condizioni finanziarie delle imprese prevalgono i mancati incassi, le criticità del cash flow e i ritardati pagamenti da parte dei privati. In 8 casi su 10 aumenta il flusso presso gli Uffici credito delle associazioni e i Confidi, mentre vengono segnalate, in modo diffuso, criticità operative delle banche nella gestione dei flussi delle imprese clienti in relazione a modifiche di orario, riduzione del personale e tempi di attesa.
In relazione all’atteggiamento delle banche si registra il maggiore saldo positivo tra indicazioni di atteggiamento favorevole e quelle di atteggiamento sfavorevole o dilatorio per la concessione della moratoria legale del DL Cura Italia (saldo pari a +78), mentre si registra un saldo negativo, con una prevalenza di atteggiamento sfavorevole o dilatorio, per la concessione di nuove linee di finanziamenti (saldo pari a -52); saldi negativi anche rinnovo dei fidi rispetto alla proposta di sospensione prevista dal DL 18/2020 (-21) e per la consulenza (-20). L’atteggiamento dilatorio non appare come voluto da parte delle banche: per quasi 8 esperti su 10 è attribuibile alle incertezze legate alla crisi da coronavirus mentre solo in un 1 caso su 10 non si rileva un atteggiamento dilatorio.
Non sono evidenti segnali diffusi di restrizione creditizia; su questo fronte domina, però, un clima di incertezza, con 5 esperti su 10 che evidenziano la mancanza di risposta delle banche alle richieste delle imprese. Va ricordato che le interviste sono terminate il 5 aprile, prima dell’approvazione del 6 aprile del decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accesso al credito.
Sugli interventi di policy da adottare le indicazioni del panel di esperti di Confartigianato privilegiano gli interventi pubblici di rafforzamento della garanzia e l’erogazione di contributi a copertura degli scompensi di cassa per il drastico calo di fatturato.
Il report si completa con una analisi della disponibilità verso le imprese delle principali banche presenti nei territori, le valutazioni delle ripercussioni della crisi sul sistema bancario italiano e sulla demografia di impresa.