Il Governo prova a frenare la folle corsa della spesa pubblica

 

  Viterbo, 20 giugno 2012  
 

Tagli a sprechi e a spese improduttive: il Governo punta sulla spending review per risparmiare risorse pubbliche che oggi escono dalle casse statali alla velocità di 40mila euro al minuto.
Il commento del segretario provinciale di Confartigianato, Andrea De Simone

Come tagliare la spesa pubblica italiana che negli ultimi 12 anni è aumentata di 250 miliardi di euro? Il Governo ci prova con la spending review. Terminologia inglese per tentare di ridurre un enorme problema tutto italiano accumulatosi negli anni e che ora esige soluzioni immediate.
L’Esecutivo si è messo al lavoro e prevede di risparmiare 5 miliardi quest’anno e altri 8-9 miliardi nel 2013. I tagli dovrebbero riguardare anche i budget dei Ministeri con una sforbiciata di 30 miliardi nei prossimi 3 anni. Ma, nonostante le buone intenzioni, non sembra affatto facile frenare la folla corsa delle spese statali. L’Ufficio studi di Confartigianato, nel rapporto presentato all’Assemblea del 12 giugno, rivela numeri impressionanti: dal 2000 al 2012, la spesa pubblica nazionale è lievitata di 250,7 miliardi, alla velocità supersonica di 2,4 milioni all’ora.
“Ogni minuto che passa – commenta il segretario di Confartigianato imprese di Viterbo, Andrea De Simone – dalle casse statali escono quasi 40mila euro. E per finanziare questa fuoriuscita di risorse non si fa altro che aumentare il prelievo fiscale”.
E’ sempre l’Ufficio studi di Confartigianato a registrare l’impennata di oltre 4 punti del peso delle tasse dal 1994 ad oggi. Soltanto nel 2012 le entrate fiscali sono cresciute di 46 miliardi, mentre il Pil è aumentato di 8 miliardi. Quanto alla burocrazia, sulle imprese italiane pesa per 23 miliardi l’anno.
“Un’impresa più che ardua – continua De Simone – quella che attende il Governo se si considera la difficoltà di abbattere i santuari delle spese improduttive. Che sono tante e puntualmente fotografate nel Rapporto di Confartigianato: vanno dalle opere infrastrutturali incompiute o inutili, ai sussidi per alcune categorie di lavoratori, dalle inefficienze nella gestione dei dipendenti pubblici agli assurdi sprechi nelle spese sanitarie”.
Quel che è certo è che il premier Monti intende dare all’Europa un segnale della buona volontà dell’Italia di recuperare almeno un po’ del tempo perduto. L’appuntamento è vicino: il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Monti vuole presentarsi con i compiti fatti, con le carte in regola per chiedere alla Germania e ai partner dell’Unione uno scatto per rilanciare la crescita.

 

 

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