Ristori per tutte le imprese con calo di fatturato: dalla Camera il sì alla proposta di Confartigianato

Sì della Camera alla risoluzione di maggioranza che recepisce la proposta di Confartigianato di indennizzare tutti gli imprenditori che hanno subito gravi perdite di fatturato a causa della pandemia, indipendentemente dalla loro appartenenza a settori e ambiti di mercato.

“Una vittoria della nostra Confederazione, che aveva avanzato questa proposta da tempo – spiega il segretario di Confartigianato Imprese di Viterbo, Andrea De Simone –, come ribadito anche dal segretario generale Cesare Fumagalli lo scorso 23 novembre durante l’audizione sulla Legge di Bilancio in Commissione alla Camera”.

In questi giorni, anche con il supporto del presidente provinciale e regionale Michael Del Moro e del direttore delle Politiche istituzionali Stefani Multari, Confartigianato Viterbo ha incontrato gli imprenditori di diversi settori esclusi dai ristori dello Stato ma fortemente penalizzati dalla pandemia. Nella risoluzione approvata oggi dalla Camera si considera “necessario avviare un confronto per la definizione di un meccanismo organico di natura perequativa che vada oltre le aree di rischio pandemico e i codici Ateco e si basi sul rimborso di parte dei costi fissi, prevedendo la possibilità di attribuire i ristori anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che non ne hanno beneficiato”.

“Serve necessariamente un provvedimento generalizzato per tutte le imprese che hanno subito perdite – continua De Simone -. Penso per esempio al settore del wedding, che non riguarda solo location, catering e ristorazione, ma anche artigiani del settore moda, grafica, fotografia, non presi in considerazione dal Decreto Ristori. Ci auguriamo che la prossima legge di bilancio preveda fondi aggiuntivi anche per tutte le imprese, indipendentemente dal settore o dal pezzo della filiera a cui appartengono, che hanno subito cali di fatturato significativi per tutto il 2020 – conclude – e non solo relativamente alla scorsa primavera”.

 

 

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