Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm 22 marzo che introduce ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, aggiornato sull’intero territorio nazionale. Il provvedimento contiene la lista delle attività riconosciute come “essenziali” che quindi continueranno a restare in funzione.
“Oggi – aveva annunciato ieri il premier Giuseppe Conte, in una dichiarazione trasmessa in diretta dalla sua pagina Facebook – abbiamo deciso di compiere un altro passo: la decisione assunta dal Governo è quella di chiudere, nell’intero territorio nazionale, ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati, con le associazioni di categoria, per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità,quelli che sono più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza.”. Lo ha .
Il Presidente del Consiglio ha spiegato: “Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Continueranno a rimanere aperte anche farmacie, parafarmacie, continueranno a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari. Assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali, ad esempio i trasporti. Assicureremo ovviamente anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle consentite, a quelle essenziali. Assicureremo ovviamente anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle consentite, a quelle essenziali. Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo solo lo svolgimento di lavoro modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale. Rallentiamo il motore produttivo del Paese, ma non lo fermiamo. È una decisione non facile, ma è una decisione che ci consente, ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio. È una decisione che si rende necessaria, oggi in particolare, per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia.
Il Presidente del Consiglio ha aggiunto: “Lo Stato c’è, è qui, il Governo interverrà con misure straordinarie per rialzare la testa”, dobbiamo creare “una barriera di protezione per la vita, le rinunce di oggi ci consentiranno di prendere la rincorsa domani. Uniti ce la faremo”. Quelle messe in atto – ha detto – sono “misure severe, che richiederanno tempo per far vedere i loro effetti, ne sono consapevole, ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi”.
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