Verso il rush finale la class action delle imprese di autotrasporto merci contro i produttori di camion condannati dall’Unione europea per aver fatto cartello e alterato almeno del 15% i prezzi dei mezzi superiori a 6 tonnellate. Le aziende hanno tempo fino al 31 gennaio per aderire all’azione legale collettiva avviata da Confartigianato Trasporti che consentirà loro, senza alcun costo e senza rischi, di recuperare i maggiori costi imposti dai costruttori per l’acquisto, il noleggio e l’utilizzo in leasing di veicoli nuovi e usati.
Il mercato alterato dal cartello dei produttori è quello degli autocarri medi da 6 a 16 tonnellate e dei mezzi pesanti oltre le 16 tonnellate nel periodo tra il 17 gennaio 1997 e il 18 gennaio 2011, con possibili effetti anche nei periodi successivi.
La class action è stata avviata nel 2017 e pende davanti al Tribunale di Amsterdam. Hanno già aderito migliaia di imprese europee per le quali rappresenta un’opportunità fondamentale per vedersi risarcite. Da sole, infatti, non potrebbero sperare di ottenere il ristoro dei danni subiti considerata la forza contrattuale dei costruttori di veicoli.
Al fianco di Confartigianato nell’azione risarcitoria collettiva vi è il Fondo Omni Bridgeway, specializzato nel contenzioso antitrust a livello internazionale, scelto per la difesa dei diritti dei propri associati davanti al Tribunale di Amsterdam, il più attento in Europa su questo tipo di risarcimenti. “Con Confartigianato – spiega Gian Marco Solas, legal counsel di Omni Bridgeway e responsabile dell’iniziativa italiana – abbiamo deciso di realizzare un’iniziativa su misura per imprese italiane associate a Confartigianato. Abbiamo creato una piattaforma digitale sulla quale raccogliere le adesioni grazie alla collaborazione delle associazioni territoriali della Confederazione”.