Dai dati dell’Osservatorio per l’Imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, ed in linea con l’andamento nazionale e regionale, l’universo delle donne imprenditrici della Tuscia è in crescita anche nel I semestre 2018, in particolare il sistema produttivo viterbese conferma di essere caratterizzato da una forte vocazione imprenditoriale da parte delle donne.
A fine giugno 2018, la provincia di Viterbo è arrivata a contare 10.445 imprese in rosa registrate, con 107 nuove imprese femminili registrate rispetto a giugno 2017 ed una variazione dello stock del +1,04%. Variazione positiva anche a livello regionale e nazionale con una crescita pari rispettivamente a +1,6% e +0,7%. Risulta elevato per la provincia di Viterbo anche il tasso di femminilizzazione, che esprime il peso relativo delle imprese femminili sul totale delle imprese, pari al 27,5%, rispetto ad un dato regionale del 22,04% e nazionale del 21,9%.
Nei settori economici più in rosa c’è da sottolineare l’alta percentuale dei servizi alle persone, in cui le imprese femminili sono oltre la metà delle attività di questo settore (57%), e l’agricoltura, con un tasso di femminilizzazione del 34,4% circa, e del settore dell’alloggio e ristorazione con un tasso del 34,3%. Il settore commercio evidenzia una buona presenza di imprese femminili, con un tasso di femminilizzazione del 29,2%, mentre per le attività manifatturiere la percentuale di imprese femminili sul totale scende al 17,5%. Inoltre, dato significativo è la presenza di oltre 500 imprese femminili con titolare straniero, di cui 200 imprese femminili con titolare comunitario e oltre 300 imprese femminili con titolare extra comunitario. Tra le imprese femminili con titolare comunitario la nazione più presente è la Romania, mentre tra le imprese femminili con titolare extra comunitario la nazione più presente è il Marocco seguita dalla Cina.
La provincia di Viterbo anche nel 1 semestre 2018 conferma la distribuzione settoriale, che ricalca abbastanza bene quella nazionale con oltre l’80% delle imprese femminili della provincia che si concentra in cinque settori produttivi (commercio, agricoltura, servizi di alloggio e ristorazione, altre attività dei servizi e manifattura).
“Un trend più che positivo, un risultato che come imprenditrice mi invoglia a migliorare e a cercare l’eccellenza in me stessa e in ogni settore di attività – è quanto afferma Laura Belli, presidente provinciale del Movimento Donne Impresa di Confartigianato. “Per sostenere la forte vocazione imprenditoriale delle donne occorre una nuova cultura d’impresa, maggiori tutele, nuovi modelli organizzativi imprenditoriali, un perfetto work life balance, strumenti fondamentali al fine di costruire un’impresa femminile sana, forte e innovativa” – conclude la presidente Belli.