AUTORIPARAZIONE – Più tempo per far fronte alle inadempienze delle Regioni.
E’ arrivata in extremis con un emendamento alla legge di Bilancio la proroga, sollecitata da Confartigianato, che mette in salvo l’attività di migliaia di autoriparatori. Il 5 gennaio di quest’anno scadeva infatti il termine per completare il percorso di abilitazione all’attività di meccatronico, gommista e carrozziere, secondo quanto previsto dalla legge 224 del 2012 che istituisce appunto l’attività di meccatronico.
Un termine impossibile da rispettare a causa dell’inadempienza di molte Regioni che non hanno ancora attivato i corsi di formazione professionale previsti dalla legge e necessari a regolarizzare l’attività degli autoriparatori.
E così, per rimediare ai cronici ritardi della Pubblica amministrazione, Confartigianato si è battuta in Parlamento chiedendo un rinvio della scadenza del 5 gennaio in modo da evitare il blocco dell’attività degli imprenditori.
Alla fine il risultato è arrivato con l’approvazione della norma che proroga di 5 anni il termine per regolarizzare l’abilitazione professionale dei meccatronici, dei gommisti e dei carrozzieri.
Alessandro Angelone, Presidente di Confartigianato Autoriparazione spiega l’importanza della proroga: “Confartigianato si è mossa per tutelare l’intero comparto dell’autoriparazione, vale a dire i tre mestieri che ne fanno parte, meccatronici, gommisti, carrozzieri. La legge 224/2012 purtroppo aveva una grande carenza: si occupava soltanto dei meccatronici, mentre gli altri due mestieri non erano contemplati”.
Nessun trattamento di favore per gli autoriparatori, tiene a precisare il Presidente Angelone. I 5 anni di proroga sono necessari per restituire certezze agli imprenditori, mettendoli in condizioni di operare con tutte le carte in regola in un mercato profondamente cambiato, che ha leggi nuove e che richiede nuove competenze.:“Noi non chiediamo né sconti, né agevolazioni a nessuno. Vogliamo soltanto lavorare in pace e rispettare la legge. Se la legge è carente dobbiamo dare una mano alla politica per migliorarla. Il settore automotive è uno solo così come il settore autoriparazione è uno solo. Ad esempio, l’autoriparatore che fa il tagliando di un’auto deve essere in grado anche di valutare lo stato dei pneumatici. Chi fa il carrozziere deve saper valutare anche l’impatto ambientale e il motore perde olio. Tutte queste attività sono intrecciate tra loro. La divisione tra mestieri dell’autoriparazione non esiste più. Perché le norme sono cambiate, le auto sono cambiate, il mondo è cambiato”.