“E adesso?? Adesso che la Conferenza Stato-Regioni ha dato ai singoli governatori la facoltà di procedere con l’allentamento delle misure restrittive e di avviare le riaperture nei vari territori?”. Lo chiede Andrea De Simone, segretario provinciale di Confartigianato Imprese da Viterbo, dopo i primi nuovi segnali di attendismo arrivati questa mattina dalla Regione Lazio.
“Adesso cosa faranno la Regione Lazio e il presidente Zingaretti – continua -? Si chiuderanno di nuovo nell’attendismo, aspettando a ricasco le scelte del governo centrale, o si renderanno conto che non si può continuare a tenere fermo il Paese e metteranno le piccole imprese in condizione di tornare subito a lavorare, seppur nel rispetto delle norme sulla prevenzione dei contagi?”.
“Stamattina la riunione tra le parti e la Regione Lazio si è di nuovo risolta con un sostanziale nulla di fatto – aggiunge -. Zingaretti e i suoi sono stati chiari: si attendono le linee guida del Governo, sperando che abbiamo destino più felice del fu decreto aprile di cui si sono perse le tracce, e poi si penserà a quelle regionali. Ma intanto i giorni passano, le imprese chiudono, le famiglie soffrono. Sulle riaperture del 18 non c’è ad oggi nessuna certezza, manca qualsiasi indicazione”.
“Ma allora a che serve la Conferenza Stato Regioni se poi le Regioni come il Lazio non si assumono responsabilità – conclude De Simone -? Zingaretti faccia presto e permetta da lunedì di riaprire in sicurezza. Perché se vuole ha la facoltà di farlo”.