Confartigianato è contraria da sempre all’istituzione di una “patente a punti” per le imprese dell’edilizia, misura annunciata gironi fa dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo per gestire la qualificazione delle imprese di costruzioni. Secondo Confartigianato “il meccanismo della patente a punti previsto dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro si presta ad alterare il libero mercato nel settore delle costruzioni, favorendo i grandi general contractors a svantaggio delle piccole imprese. Se questo è l’intento del Governo allora è sulla strada giusta. Così non solo non si aumentano i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro, ma si duplicano oneri ed adempimenti amministrativi rispetto a quelli già esistenti”.
“Il Governo deve porre attenzione alle piccole imprese. La sicurezza sul lavoro – sottolinea il presidente di Confartigianato Edilizia Arnaldo Redaelli – sta a cuore a noi piccoli imprenditori per primi e non si tutela con la burocrazia, ma con il rispetto di regole che devono essere chiare ed applicabili, con gli organismi paritetici, con la formazione, con l’applicazione corretta dei contratti nazionali di lavoro del settore, attraverso l’associazionismo d’impresa che diffonde la cultura della legalità, incrociando le tante banche dati esistenti per porre in essere un efficace piano nazionale della prevenzione, con un sistema di ispezione sul lavoro rafforzato e senza inutili duplicazioni di competenze”.