La statuina per il Presepe 2021, iniziativa promossa dalla Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti nell’ambito del Manifesto di Assisi, è l’imprenditore che usa la tecnologia a significare la centralità dell’impresa che affronta nuove sfide per la crescita economica e sociale del Paese.
Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando. Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti vogliono portare un loro contributo, volto a diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile.
Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi insieme al Bambinello troviamo fra gli altri, artigiani, agricoltori, pastori e gli animali, dal bue all’asinello della Natività, dalle pecore alle caprette, dalle oche alle galline, fino a cani e gatti per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.
Obiettivo dell’iniziativa è aggiungere ogni anno al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. L’anno scorso fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Quest’anno è l’imprenditore che ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown.
Le statuine saranno distribuite su tutto il territorio nazionale e consegnate ai Vescovi delle 226 Diocesi italiane.
“Quest’anno – sottolinea Marco Granelli, Presidente di Confartigianato – portiamo nel Presepe il simbolo dei milioni di artigiani e piccoli imprenditori italiani che hanno saputo reagire alla crisi e oggi sono pronti a contribuire alla ripartenza del Paese. La statuina, realizzata in cartapesta dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, è l’emblema degli uomini e delle donne di buona volontà impegnati, con le loro aziende, a costruire un futuro nuovo, all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità. Imprenditori che usano gli strumenti digitali e tecnologici per rilanciare le radici profonde della nostra tradizione produttiva, dell’eccellenza manifatturiera made in Italy. Abbiamo voluto rappresentare così l’operosità e il saper fare che animano i nostri imprenditori, protagonisti dello sviluppo economico ma anche attori sociali partecipi della vita delle comunità territoriali. Rinnoviamo la tradizione del Presepe con un segno di speranza: la vitalità e l’ingegno dei nostri imprenditori, il loro slancio per costruire la rinascita economica e sociale dell’Italia”.
“La tradizione del presepe – dichiara Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola – nata nel 1223 a Greccio ad opera di San Francesco, è importantissima per le nostre comunità. Nel piccolo abbiamo voluto aggiungere nuove attività, nuovi mestieri legati al vivere di tutti i giorni, per dare forza al presepe come chiave anche del futuro. Quest’anno la statuina rappresenta un artigiano con il computer immagine di un futuro che ha radici antiche. Come ha detto Papa Francesco per uscire da questa crisi dobbiamo recuperare la consapevolezza che come popolo abbiamo un destino comune. I rapporti della Fondazione Symbola confermano che questo è fondamentale anche per il rilancio dell’economia. Perché, come dice il Manifesto di Assisi, ‘affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro’”.
“L’agroalimentare italiano è uscito dalla crisi generata dalla pandemia Covid più forte di prima grazie ad un esercito di quasi un milione di agricoltori e allevatori che non hanno mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari ai cittadini anche con iniziative di sostegno sociale e di straordinaria solidarietà che l’agricoltura moderna è oggi in grado di offrire nonostante le difficoltà determinate dall’emergenza” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di un risultato reso possibile dalla capacità degli imprenditori agricoli di coniugare tradizione e innovazione facendo delle campagne italiane le più green d’Europa anche grazie agli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente e aumentare la sostenibilità delle produzioni”.