Nel 2020 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.651.595 milioni di euro correnti, con una caduta del 7,8% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è diminuito dell’8,9%.
Lo rileva l’Istat.
L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al Pil nel 2020 è stato pari a -9,5%, a fronte del -1,6% nel 2019. Il dato è legato alle misure messe in campo per fronteggiare l’emergenza Covid. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al Pil, è stato pari a -6,0% (+1,8% nel 2019).
Nel 2020 la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,1%, in aumento rispetto all’anno precedente (42,4%). Lo rileva l’Istat spiegando che il dato è legato alla minore flessione delle entrate fiscali e contributive (-6,4%) rispetto a quella del Pil a prezzi correnti (diminuito del 7,8%).
Il debito italiano ha raggiunto nel 2020 quota 2.569.258 milioni ed è pari al 155,6% del Pil. Lo rileva l’Istat. La crescita dal 134,6% del 2019 è legata al calo del Pil nel 2020 e alle misure per l’emergenza Covid.
Prezzi: a febbraio +0,1% mese, +0,6% anno – Prezzi in crescita tendenziale per il secondo mese consecutivo: a febbraio – rileva l’Istat – secondo le stime preliminari l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,4% di gennaio). L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici salgono entrambe da +0,8% rispettivamente a +1,0% e a +0,9% L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +0,7% per l’indice generale e a +0,4% per la componente di fondo.
A febbraio i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto carrello della spesa, rallentano lievemente rispetto a febbraio 2020 (da +0,4% del tendenziale di gennaio a +0,3%). Lo rileva l’Istat sottolineando che i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto invertono la tendenza e passano da -0,1% tendenziale di gennaio a +0,2%.
(fonte Ansa)