Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha illustrato, il 29 aprile, le linee guida del piano strategico nazionale sulla proprietà industriale per il triennio 2021-2023, elaborato dal Ministero dello Sviluppo economico, nel corso di un tavolo a cui hanno partecipato i rappresentanti delle Confederazioni imprenditoriali, tra le quali Confartigianato.
L’obiettivo del piano è quello di promuovere la cultura dell’innovazione e degli strumenti di tutela e valorizzazione della proprietà industriale. Sul piano il ministro ha avviato una consultazione, che si concluderà il 31 maggio, per raccogliere le esigenze e le indicazioni delle imprese.
Confartigianato condivide gli obiettivi del piano in particolare per quanto riguarda l’aggiornamento del codice della proprietà industriale, la promozione di una cultura della proprietà industriale e il miglioramento del sistema di protezione, lo sviluppo di un sistema europeo ed internazionale della proprietà industriale, il sostegno all’accesso delle PMI alla proprietà industriale.
E proprio sul fronte delle esigenze delle micro e piccole imprese, la Confederazione sta raccogliendo suggerimenti e osservazioni delle associazioni del sistema che verranno poi sottoposte all’attenzione del Ministero.
In particolare, Confartigianato ritiene necessario favorire la promozione commerciale ed economica dei brevetti con strumenti di incentivazione pubblica (come Brevetti+, Marchi+, Disegni+) sia per le singole imprese che per le reti di imprese finalizzati non solo alla registrazione di nuovi titoli ma all’utilizzo dei titoli della proprietà industriale già esistenti che vadano nell’ottica dell’innovazione di prodotto da tutti condivisa. Confartigianato sottolinea inoltre l’importanza per i piccoli imprenditori di ottenere un accesso semplificato ed economicamente conveniente a know-how e tecnologie coperte da brevetti multipli secondo il criterio FRAND (fair, reasonable, and non-discriminatory).
Tra gli altri temi di interesse della Confederazione: il rafforzamento delle relazioni con gli enti preposti al trasferimento tecnologico che sono direttamente o indirettamente titolari delle privative come CNR, ENEA, organismi scientifici presenti sul territorio; contrasto al falso made in Italy con tecnologie digitali di tracciamento delle produzioni e rilevazione dei falsi; valorizzazione delle indicazioni geografiche e della loro evoluzione normativa in relazione ai fabbisogni delle micro e piccole imprese; collaborazione con il sistema delle Camere di commercio; valutazione della presenza di asset immateriali nel patrimonio delle micro e piccole imprese; una tassazione più favorevole per le micro e piccole imprese per le privative di cui queste siano titolari e non soltanto per i brevetti per invenzione ma anche per i marchi che rappresentano lo strumento di promozione del made in Italy.