Il presidente Granelli in visita a Viterbo: “Ottimismo e fiducia, ma serve un cambio di passo con al centro artigiani e pmi”

 

Vista presidente Marco Granelli a Viterbo 28 luglio 2021 (44)

 

 

 

“Impossibile una ripresa senza sostenibilità amministrativa”. Ne è certo il presidente di Confartigianato Imprese, Marco Granelli, intervenuto ieri ad un incontro nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, durante la sua visita all’associazione provinciale di Viterbo. Con lui il presidente e il segretario di Confartigianato Viterbo, Michael Del Moro e Andrea De Simone, e il sindaco di Viterbo Giovanni Maria Arena.

All’incontro hanno partecipato anche il senatore Umberto Fusco, gli assessori comunali Marco De Carolis e Alessia Mancini, il segretario di Anap e sindaco di Soriano nel Cimino Fabio Menicacci, i partner di Artigiancassa Daniele Sciarrini, Andrea Impenna e Alberto Planta, e i membri del direttivo dell’associazione provinciale viterbese e del consorzio fidi FidImpresa.

Un momento di confronto sulla stretta attualità, sulle tendenze e rischi nella fase di ripresa 2021, in termini sia generali e sia specifici sulla provincia di Viterbo. Dati incoraggianti, specie per quanto riguarda le assunzioni (soprattutto in edilizia), l’export e il turismo, come sottolineato da De Simone e Del Moro nei loro interventi. Restano le criticità sulle grandi incompiute dei trasporti, come la Trasversale Orte-Civitavecchia ancora in attesa di completamento, sulla difficoltà del reperimento della forza lavoro e sull’aumento dei prezzi delle materie prime.

“Confartigianato rappresenta 700mila imprese, è l’associazione delle pmi più grande d’Europa – svela il presidente Granelli -, un esercito di imprenditori e lavoratori che costituiscono il 99% della forza economica del nostro Paese. La situazione pandemica e post pandemica è certamente complicata, ma ci sono dati che inducono all’ottimismo. Però la ripresa non potrà prescindere dal mettere al centro gli artigiani e le pmi, esempio unico di resilienza. La nostra grande battaglia ora è sul PNNR: 240miliardi di euro il cui impego dovrà però venire declinato correttamente, con al centro una crescita delle pmi che proceda di pari passo con un piano di riforme improntate alla semplificazione, al superamento della burocrazia lenta che ci vede indietro anni luce rispetto agli altri paesi europei. E’, infatti, impossibile qualsiasi ripresa senza sostenibilità amministrativa”.

Granelli ha poi focalizzato l’attenzione sulla trattativa col Governo per gli appalti. “Ci siamo confrontati col ministro Giovannini, ci auguriamo che non venga rispolverato l’appalto integrato – aggiunge -. Noi siamo per gli appalti a km 0, assegnati a imprese del posto, perché conoscono i territori, hanno competenza sui lavori specifici e li sanno fare meglio. E poi così si incrementa l’occupazione, perchè l’azienda locale assume gente del posto, e si è più attenti ai temi della sostenibilità ambientale, visto che non sono necessari grandi spostamenti di mezzi. La nostra battaglia sindacale verte su questo”.

E poi, ancora, il fisco. “Non reggiamo più questa pressione fiscale, in Italia paghiamo 24 miliardi di euro di tasse in più rispetto alla media europea – svela il presidente -. Ne risentono le imprese e le famiglie, che nel caso dell’artigianato in genere sono coincidenti. Anche per il Superbonus 110 stiamo insistendo per portarlo al 2023: ci fidiamo delle rassicurazioni del premier Mario Draghi, ma abbiamo bisogno di portarlo a casa con certezza questo risultato”.

“Le piccole aziende hanno anche ruolo sociale fondamentale: dove chiudono diminuisce la popolazione, come accade nelle zone montane – spiega ancora Granelli -. Noi pmi siamo la spina dorsale del Paese, noi non chiediamo assistenzialismo, ma lavoro. Non abbiamo il problema dei licenziamenti, ma delle assunzioni: ci manca il 30% della forza lavoro. Una situazione legata soprattutto ad un fattore culturale, perché le famiglie pensano che i figli che frequentano un istituto professionale siano di serie B. Al Governo chiediamo invece il potenziamento degli istituti tecnici, sul modello della Germania. E’ necessario incentivare le assunzioni attraverso la formazione sui lavori tradizionali, coniugandola il nuovo lessico offerto dall’innovazione tecnologica. Lo sforzo di Confartigianato in questo senso è totale”.

“Guardiamo al domani con ottimismo e fiducia – conclude – ma in questa nuova fase del Paese deve esserci un cambio di passo mai visto prima, mettendo al centro l’artigianato e le pmi, vera ricchezza delle comunità”.

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