Pollice verso di Confartigianato alla revisione 2019 degli Indici Sintetici di Affidabilità. Venerdì scorso, nel corso della riunione della Commissione degli Esperti per gli ISA, i rappresentanti della Confederazione, insieme con le altre Organizzazioni di Rete Imprese Italia e Cndcec, hanno deciso di non esprimere parere sulla effettiva capacità degli ISA in evoluzione nel 2019 di rappresentare in modo idoneo la realtà economica di riferimento. Una scelta motivata con un documento consegnato alla Commissione e nel quale si esprimono una serie di sollecitazioni.
A cominciare dalla necessità di intervenire sul meccanismo applicativo del coefficiente individuale, perché il coefficiente positivo nelle annualità pregresse – gli Isa prendono in considerazione otto anni – penalizza, con la richiesta di adeguamenti eccessivi, i soggetti maggiormente performanti, qualora si trovassero ad avere risultati meno brillanti a causa, per esempio, della perdita di un cliente importante o della rottura di un macchinario. Sono due, in sostanza, le richieste avanzate dalle rappresentanze del mondo produttivo e professionale: riconoscere il sistema premiale a chi ne ha diritto e sterilizzare il risultato 2018, così da evitare la filosofia del «chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato”.
Le richieste di Confartigianato hanno l’obiettivo di migliorare il rapporto tra fisco e contribuenti e salvaguardare il dialogo istituzionale tra l’amministrazione finanziaria e le organizzazioni di rappresentanza delle imprese, all’insegna della compliance, nelle fasi di costruzione ed evoluzione dei nuovi indici e per giungere all’applicazione di ISA, al periodo d’imposta 2019, più rispondenti alle realtà economiche che devono rappresentare.