Sì a una lotta selettiva all’evasione e all’elusione fiscale, no ad ulteriori oneri sui piccoli imprenditori. Fisco più semplice e più risorse per investimenti. Queste, in sintesi, le indicazioni espresse dai rappresentanti di Confartigianato e Rete Imprese Italia intervenuti ieri in audizione alla Commissione Finanze della Camera sul Dl fiscale. Tra gli aspetti segnalati, la necessità di mobilitare risorse a favore degli investimenti trasformando poste del bilancio pubblico in cantieri aperti ed in opere utili e realizzate in tempi ragionevoli. In particolare, i vertici di Rete Imprese Italia hanno ribadito l’urgenza di rivisitare il Codice degli Appalti per ottenere un quadro giuridico più lineare, che riduca l’incertezza interpretativa e applicativa, delineando chiaramente le responsabilità degli amministratori. Sul fronte dei trasporti, è stato sollecitato un piano strutturale di sostituzione dei veicoli più inquinanti con poche chiare e semplici regole, che supportino le imprese negli investimenti tecnologici. A questo proposito, i rappresentanti di Confartigianato e delle altre sigle imprenditoriali hanno contestato l’esclusione dai benefici dei rimborsi parziali delle accise sul gasolio consumato dai veicoli pesanti di categoria Euro 3 ed Euro 4, prevista dall’art. 76 del disegno di legge di bilancio.
Sul fronte fiscale, la Confederazione e Rete Imprese Italia hanno insistito sulla necessità di puntare sulle semplificazioni, abrogando adempimenti nell’ambito di una nuova strategia di controllo che punti ad utilizzare al meglio la tecnologia e le banche dati disponibili. In particolare, l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi deve comportare l’abrogazione di adempimenti divenuti ridondanti (ad esempio, l’obbligo di comunicazione delle liquidazioni IVA ed il regime dello split payment e del reverse charge), e la riduzione dall’8% al 4% della ritenuta applicata sui bonifici che danno diritto a detrazioni d’imposta e l’innalzamento da 5.000 a 50.000 euro del limite che rende obbligatoria l’apposizione del visto per la compensazione dei crediti IVA.
Sul capitolo dei sistemi di pagamento con moneta elettronica, Rete Imprese Italia chiede di valutare l’azzeramento delle commissioni per pagamenti fino a 15 euro o una sospensione dell’obbligo di accettazione per transazioni inferiori a tale importo. Inoltre considera non proporzionale la sanzione per chi non accetti le carte soprattutto per pagamenti di importo ridotto. E ancora, secondo i rappresentanti dei piccoli imprenditori, mancano le condizioni per poter ipotizzare l’avvio dal primo gennaio della lotteria degli scontrini ed è quindi necessaria una proroga dell’avvio previsto dal prossimo primo luglio e una riduzione delle sanzioni.
Critiche anche alle misure di compensazione dei crediti fiscali, che, a danno dei contribuenti corretti, provocherebbero un generalizzato posticipo (almeno di sei mesi) della effettiva possibilità di utilizzo dei crediti.
Sul fronte del credito, Rete Imprese Italia ha sollecitato sia la maggiore efficienza di strumenti già operativi – come le Sezioni speciali del Fondo di garanzia per le PMI – sia l’ampliamento del perimetro di attività dei consorzi fidi per potenziarne il ruolo di facilitatori nell’accesso al credito. L’ipotizzata Banca pubblica per gli investimenti dovrebbe poi prevedere un suo intervento nella fascia di mercato che il sistema bancario sta progressivamente meno presidiando, coinvolgendo anche gli stessi consorzi fidi per veicolare gli interventi sui territori. Va, inoltre, semplificata l’emissione di strumenti di debito da parte delle PMI (cambiali finanziarie e minibond). In merito al Fondo di garanzia per le PMI, Rete Imprese Italia ha espresso perplessità sull’ammontare del rifinanziamento previsto dall’art. 41, comma 1 del decreto che potrebbe, in prospettiva, non assicurare una piena copertura degli interventi del Fondo stesso, soprattutto in considerazione delle estensioni, in termini di importi massimi garantibili e beneficiari (inclusi gli investitori su piattaforme on-line di social lending e di crowdfunding) introdotte dal decreto crescita (DL 34/2019).