“Esprimo la solidarietà di Confartigianato a Michele Corba per le pressioni ricevute e il nostro profondo dispiacere per la rinuncia del comitato spontaneo Porta della Verità a organizzare iniziative natalizie nella zona”. Così Andrea De Simone, segretario provinciale di Confartigianato Imprese di Viterbo, interviene sulla vicenda denunciata dal titolare della pizzeria “Il Mignolo col Prof” in via della Verità. Corba, presidente del comitato spontaneo degli esercenti della zona di Porta della Verità, si è rivolto alle autorità competenti dopo aver ricevuto minacce a seguito della sua attività di organizzatore di eventi natalizi nella zona. Minacce in seguito alle quali ha deciso di lasciare l’incarico nel comitato e di rinunciare a dar vita al “Villaggio natalizio del Grinch” nel giardino di Porta della Verità.
“Sembra che neanche lo spirito solidale del Natale riesca a mettere tutti d’accordo – commenta con amarezza De Simone -. Quanto accaduto a Corba, e di conseguenza anche agli imprenditori di Porta della Verità che pur in estate avevano dato vita insieme ad una partecipata notte bianca, dà il conto delle troppe divisioni che persistono in una città che non riesce a trovare una sintesi nell’interesse di tutti ma che rischia in questo modo però di non farcela mai ad evolversi, a crescere, a migliorarsi”.
Da una delle principali porte di acceso al centro fino alle vie del quartiere medievale, la storia sembra tristemente ripetersi. “Senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie, è inutile negare che quest’anno l’organizzazione delle manifestazioni natalizie sia stata profondamente segnata dalle guerre intestine tra Fondazione Caffeina e Fantaworld – riflette il segretario di Confartigianato -. La prima, che è sempre stata grande risorsa per la città di Viterbo, ha scelto di spostarsi a Sutri riproponendo il format vincente del Christams Village lontano dal capoluogo. La seconda, a cui va il nostro in bocca al lupo per l’organizzazione di Viterbo Christmas, dovrà lottare contro il tempo per realizzare una manifestazione che sia all’altezza delle precedenti e che produca gli stessi risultati nonostante le tante e comprensibili difficoltà. E’, infatti, evidente che dopo essere riusciti a far identificare per anni Viterbo come città del Natale, con i numeri di presenze record e le ricadute positive in termini di crescita economica e culturale sul capoluogo, ora non si potrà proporre al pubblico un cartellone di eventi di standard ridotto. Ne va della crescita del tessuto economico locale, specie in un centro storico come quello di Viterbo che presenta forti elementi di criticità”.
“Eppure sembra che a Viterbo ogni tentativo di creare qualcosa di nuovo e di utile, che aspiri a smuovere dinamiche altrimenti sempre uguali a se stesse, ancorate magari a logiche non più al passo con le sfide della modernità, sia destinato ad andare a sbattere contro veti incrociati e una tendenza a cercare la lite ad ogni costo – aggiunge -. In un periodo storico in cui le risorse pubbliche destinate agli eventi sono sempre più ridotte, non è concepibile in queste situazioni porre freni, specie con metodi poco ortodossi, alla libera iniziativa imprenditoriale. E’ lecito pertanto chiedersi cosa non funzioni in una città dove anche di fronte alla voglia di fare di investitori privati che impiegano risorse e tempo propri per dare un servizio alla collettività, contribuendo alla crescita economica, culturale, sociale e turistica di Viterbo, alla fine ci si ritrova sempre alle prese con tentativi di boicottaggio e nessuna proposta alternativa, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore, invece, a minacce come quelle ricevute da Michele Corba”.
“Siamo all’apoteosi del tafazzismo più grottesco – conclude Andrea De Simone -. Sembra come se una parte di questa città preferisca l’immobilismo sterile al movimentismo foriero di positive novità che abbiano ricadute economiche importanti. Certo, tutto è perfettibile, tutto è migliorabile, ogni proposta può essere analizzata e ottimizzata cercando il più possibile di accontentare le parti in causa. Ma continuare a ragionare in questo modo perennemente ‘contro’ è un ostacolo che Viterbo non può più permettersi”.
(Foto: Tusciaweb)