Rapida riapertura delle attività, maggiore liquidità con modalità di erogazioni semplici e immediate, spostamento dei versamenti fiscali, aumento delle settimane di ammortizzatori sociali, erogare a fondo perduto ristori dei fatturati calati. E’ la sequenza degli interventi decisivi per consentire la ripresa delle micro e piccole imprese indicata dal Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli intervenuto oggi in videoconferenza all’audizione sul Decreto liquidità presso le Commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera.
Il Segretario Generale di Confartigianato ha espresso insoddisfazione sulle misure per erogare liquidità alle imprese sia in merito alla quantità che per la modalità di accesso. Ritiene sarebbe stato più efficace individuare un limite più alto, almeno il doppio, dei 25.000 euro dei prestiti con caratteristiche facilitate e ha lamentato l’eccesso di lungaggini burocratiche nelle pratiche bancarie per ottenere i finanziamenti garantiti dallo Stato. Inoltre ha sottolineato la necessità di integrazione delle misure creditizie varate dal Governo con interventi a fondo perduto.
Secondo Fumagalli, l’erogazione di liquidità deve andare di pari passo con un calendario di rapide riaperture che tenga conto delle reali caratteristiche del nostro sistema economico in cui due terzi dell’occupazione appartengono alle imprese sotto i 50 dipendenti. “Ogni giorno di anticipo nella riapertura delle attività vale come e più dei prestiti che vengono messi a disposizione” ha ribadito ai Parlamentari.
Il rinvio e l’alleggerimento degli adempimenti fiscali sono altrettanto fondamentali nella sequenza di interventi per consentire la ripresa. Il Segretario Generale di Confartigianato ha chiesto il rinvio almeno ad agosto della ripresa dei versamenti sospesi di marzo, aprile, maggio e la proroga a settembre dei versamenti delle imposte risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e Irap relativi al 2019. Inoltre ha sollecitato l’introduzione del meccanismo del riporto all’indietro delle perdite (il cosiddetto “carry back” già presente in altri ordinamenti fiscali europei), che consente di riliquidare l’imposta degli esercizi precedenti a quello di realizzo della perdita, ottenendo il rimborso delle somme già versate. Adesso – ha detto – è ora di abrogare adempimenti divenuti ridondanti e che sottraggono liquidità alle imprese: basta split payment, basta reverse charge, e la riduzione dall’8% al 2% della ritenuta applicata sui bonifici che danno diritto a detrazioni d’imposta.