Italia terza in UE 28 per presenze turistiche e seconda per presenze turistiche di stranieri – Negli ultimi dodici mesi tra aprile 2018 e marzo 2019 l’Italia conta 428.112.581 presenze di turisti, valore inferiore rispetto alle 428.844.937 presenze registrate nel 2018, il valore massimo dal 1990, anno di inizio delle rilevazioni. Nei 12 mesi in esame la metà (50,3%) delle presenze sono di turisti stranieri (215.371.691 presenze), valore anche in tal caso inferiore rispetto al 50,5% del 2018 (216.510.546 presenze), sempre il massimo dal 1990. Nel 2018 le presenze crescono del 2,0% in un anno trainate dal +2,8% dei turisti stranieri mentre si ferma sul +1,1% la crescita dei turisti residenti (45,5% del totale).
Nel confronto europeo il nostro Paese è terzo in UE per presenze turistiche totali: segue la Spagna con 467 milioni e la Francia con 443 e precede i 420 milioni di presenze della Germania ed i 354 milioni del Regno Unito. L’Italia sale al secondo posto per presenze di stranieri che sono 217 milioni dietro ai 301 milioni della Spagna mentre è quarta per presenza di residenti che sono 212 milioni, meno dei 333 milioni della Germania, dei 302 milioni della Francia e dei 214 milioni del Regno Unito. L’Italia si colloca al primo posto nell’Unione europea per presenze turistiche nel periodo estivo (giugno-settembre 2018), seguita da Francia, Spagna, Germania e Regno Unito.
L’artigianato interessato dalla domanda turistica – Alla fine del I trimestre 2019 le imprese artigiane operanti in attività economica a vocazione turistica sono 207.438, pari al 16,0% dell’artigianato totale. In chiave settoriale il comparto più rilevante è l’Abbigliamento e calzature che conta 45.209 imprese (21,8% del totale), seguito da Altre attività manifatturiere e dei servizi con 41.234 imprese (19,9%), comparto che comprende importanti attività dell’artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre. Seguono Agroalimentare con 39.237 imprese (18,9% del totale), Trasporti con 33.018 imprese (15,9%), Ristoranti e pizzerie con 31.836 imprese (15,3%) e Bar, caffè, pasticcerie con 15.422 imprese (7,4%). Infine troviamo Attività ricreative, culturali, intrattenimento (1.331 imprese, lo 0,6% del totale), Giornali, guide editoria (85 imprese, lo 0,04% del totale) e Strutture ricettive (66 imprese, lo 0,03% del totale).
A livello regionale le più alte incidenze dell’artigianato nei settori a vocazione turistica sul totale dell’artigianato regionale si rintracciano in due regioni del Mezzogiorno cioè Sicilia e Campania con una quota pari rispettivamente al 22,4% ed al 21,1%; seguono Toscana (20,2%), Marche (19,1%), Calabria (19,0%), Sardegna(18,9%) e Lazio (18,3%).
A livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica rappresenta oltre un quinto del totale dell’artigianato in 16 province: Prato (35,9%), Fermo (34,1%), Palermo (24,8%), Agrigento (24,2%), Firenze (23,8%), Napoli (23,7%), Arezzo (22,8%), Catania (22,8%), Reggio Calabria (22,6%), Caltanissetta (22,0%), Messina (22,0%), Siracusa (21,4%), Trapani (21,0%), Caserta (20,8%), Enna (20,5%) e Roma (20,4%). L’analisi dinamica evidenzia la crescita dell’artigianato interessato dalla domanda turistica in 13 province: Lodi (+1,6%), Genova (+1,0%), Palermo, Grosseto e Asti (tutte a +0,9%), Massa-Carrara (+0,8%), Pavia (+0,4%), Ragusa e Provincia Autonoma di Bolzano (entrambe a +0,3%) e Livorno, Ravenna, Verbano-Cusio Ossola e Udine (tutte a +0,2%) seguite da Venezia, Pordenone e Biella che sono stabili.