“Il decreto ‘Sblocca cantieri’ va nella direzione giusta per risolvere alcune criticità più immediate del Codice degli appalti che penalizzano le piccole imprese e che Confartigianato ha ripetutamente denunciato. C’è ancora molto da fare per realizzare un sistema di regole semplici accompagnate da controlli efficaci, per rilanciare gli investimenti e far ripartire il settore delle costruzioni”.
Lo ha detto il vice presidente di Confartigianato Marco Granelli, intervenendo all’audizione svoltasi il 6 maggio alla Commissione lavori pubblici del Senato sul disegno di legge Sblocca cantieri. Tra le novità che recepiscono le sollecitazioni di Confartigianato, Granelli segnala l’abolizione del sistema della soft law ed il rinvio ad un regolamento unico di esecuzione, attuazione ed integrazione del Codice degli appalti. Si tratta di una scelta utile per consentire alla Pubblica amministrazione e alle imprese di operare nella certezza delle regole.
Positivo viene giudicato anche l’innalzamento a 200.000 euro della soglia minima per assegnare gli appalti con procedura negoziata. Perplessità invece sull’eliminazione della procedura negoziata previgente nella soglia intermedia fino a 1 milione di euro, poiché ostacola il principio dell’affidamento degli appalti “a chilometro zero”. A questo proposito, il vice presidente di Confartigianato conferma la richiesta di una norma che consenta l’attuazione della “filiera corta” per valorizzare il lavoro delle piccole imprese sul territorio e propone di riservare una quota di appalto per le micro e piccole imprese, come avviene con successo in Paesi come gli Stati Uniti e la Corea del Sud, per riequilibrare una situazione che vede protagoniste, anche negli affidamenti di piccolo importo, le imprese più grandi.
Secondo Granelli “bene che le norme sul subappalto innalzino il limite al 50%, eliminino l’indicazione preventiva della terna e consentano l’affidamento anche a imprese che abbiano partecipato alla gara”. Positiva la valutazione sulle misure per accelerare la ricostruzione pubblica nelle Regioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e 2017 e le disposizioni che introducono semplificazioni e razionalizzazioni nella normativa vigente, soprattutto in materia di Testo Unico per l’edilizia.