A cinque anni dall’approvazione della Direttiva 2011/7/UE (recepita in Italia con il D.lgs. 192/2012) che fissa tempi certi per i pagamenti della Pubblica Amministrazione, la Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia europea. Secondo Bruxelles, “nonostante gli sforzi fatti” in Italia i ritardi nei pagamenti sono sistematici e “a più di tre anni dall’avvio della procedura di infrazione, le amministrazioni pubbliche italiane necessitano ancora in media di 100 giorni per saldare le loro fatture, con picchi che possono essere nettamente superiori”. In base alla Direttiva, le fatture devono essere saldate dalla PA entro 30 giorni, o 60 in casi particolari.
“Il settore edile è tra i più colpiti dai ritardi di pagamento delle fatture della Pubblica Amministrazione”, ha commentato il Presidente di ANAEPA, Arnaldo Redaelli, “La puntualità dei pagamenti è particolarmente importante per le micro e piccole imprese che confidano in un flusso di cassa positivo per assicurare la propria gestione finanziaria, la propria competitività e, in molti casi, la propria sopravvivenza. E’ dal 2013, anno di entrata in vigore in Italia della norma di recepimento della direttiva europea, che ANAEPA Confartigianato sottolinea la necessità di introdurre la compensazione diretta e universale tra i debiti e i crediti degli imprenditori verso la PA”.
In base ad un’analisi di Confartigianato sui pagamenti nel 2016 di 6.547 amministrazioni pubbliche per una somma di 115,4 miliardi riferiti a 23,7 milioni di fatture emesse dai fornitori, il 62% degli Enti pubblici non rispetta i termini fissati dalla legge sui tempi di pagamento. A farsi attendere oltre i 30 giorni è il 64,8% dei Comuni e il 54,5% degli altri Enti pubblici. Per quanto riguarda il servizio sanitario nazionale, il 46,9% degli enti non salda le fatture entro il termine dei 60 giorni stabiliti dalla legge.
Sfuggono ai termini di legge anche gli Enti pubblici che gestiscono imposte e contributi: Agenzia delle Entrate, Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Equitalia, Guardia di finanza, Inps e Inail, pagano in media i loro fornitori in 50 giorni, con picchi di 91 giorni per Agenzia del Demanio e 69 giorni per la Guardia di Finanza. A livello regionale i maggiori ritardi si registrano in Molise, dove la Pa paga i propri fornitori in 107 giorni. Seguono la Calabria con 98 giorni, la Campania con 83 giorni, la Toscana con 81 giorni e il Piemonte con 80 giorni.
Per quanto riguarda le province, gli imprenditori subiscono i peggiori ritardi a Catanzaro con 111 giorni di attesa. Non va meglio a Vibo Valentia dove bisogna aspettare in media 110 giorni, e a Campobasso dove gli enti pubblici pagano le fatture in 109 giorni. Seguono Benevento e Reggio Calabria con 105 giorni.