Confartigianato stima in 230 milioni i maggiori costi per un recupero di evasione valutato in 988 milioni: ogni 4 euro di recupero di evasione, 1 euro di oneri per le imprese fornitrici della PA
L’Ufficio Studi di Confartigianato, in collaborazione con la Direzione Politiche Fiscali, ha valutato l’impatto in termini di maggiori oneri in capo alle imprese fornitrici della P.A. derivante dall’applicazione dello split payment in vigore dal 1° gennaio 2015.
La norma prevede che l’IVA addebitata dai fornitori di beni e servizi alle Pubbliche amministrazioni non venga più versata dalla P.A. acquirente all’impresa fornitrice ma direttamente all’erario, generando, pertanto, in capo all’impresa un credito di IVA e una perdita di liquidità oltre a maggiori oneri burocratici per l’eventuale recupero del credito.
I maggiori oneri sono stimati per le imprese in 230 milioni di euro di cui: 155 milioni per maggiori oneri finanziari connessi al credito che si genera in capo alle imprese e che sarà rimborsato dall’Agenzia delle entrate dopo circa sei mesi dalla richiesta, 55 milioni legati alla mancata liquidità nel periodo che intercorre tra il precedente incasso dell’IVA e il suo versamento e 21 milioni di euro per oneri burocratici connessi con la pratica dell’istanza di rimborso.